L’olio di oliva italiano è un prodotto d’eccellenza esportato in tutto il mondo. Sulle nostre tavole, da nord a sud, non manca mai un ottimo olio e sono molte le regioni in cui viene prodotto. Sono altrettanti anche i Paesi che importano e consumano il nostro olio italiano, e questo è sicuramente un motivo di orgoglio per i produttori. Ma a tavola, scegliamo bene il nostro olio? In questo articolo cercheremo di fornire degli utili consigli su come scegliere l’olio di oliva più adatto per i propri piatti, per esaltarne al massimo le qualità. Perché se l’olio italiano è buono, può esserlo ancora di più, se abbinato bene.
La premessa è scegliere quelli spremuti a freddo
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Prima di capire i migliori abbinamenti, bisogna prestare attenzione ad un aspetto che può rendere migliore un olio rispetto ad un altro. Questo miglioramento non dipende dalle olive, ma dalla loro spremitura. Uno olio spremuto a freddo sarà sempre migliore, perché manterrà intatte e inalterate le sue proprietà organolettiche. Ciò significa che le vitamine, i minerali e le sostanze antiossidanti proprie delle olive, non saranno compromesse.
Inoltre, il primo olio che si ricava dalla spremitura delle olive è il migliore, poiché è il più ricco di sostanze nutritive e la qualità è più elevata.
Come scegliere l’olio di oliva più adatto per i propri piatti, sulla base di quanto sia fruttato
Questo prodotto si distingue sulla base dei suoi sentori che possono esaltare il piatto in cui lo si utilizza. Questi sentori scaturiscono da quanto sia fruttato o meno un determinato olio. Quindi, possiamo capire se un olio sia più o meno profumato e aromatico.
Un olio dai sentori fruttati più intensi esalterà piatti dai sapori più decisi. Una carne o un pesce alla brace, ad esempio, richiederanno un olio dalle note decise, quindi uno più fruttato.
Un tipo di olio mediamente fruttato sarà perfetto abbinato a prodotti panificati come la pizza o le focacce. In questo caso i sentori del nostro olio dovranno essere presenti, ma non coprire i profumi e gli aromi degli altri ingredienti.
Un olio delicato, invece, è l’ideale per condire insalate o alimenti dalle note più morbide. Come una tartare di pesce, ad esempio. Un olio troppo fruttato, in questo caso, coprirebbe troppo i sapori meno incisivi dei cibi delicati. Ma non solo. Potrebbe risultare anche fastidioso, poiché troppo forte.
Il principio è abbastanza semplice. Scegliere l’olio di oliva più adatto per i propri piatti significa comprendere quanto quei cibi richiedano, per essere esaltati, sentori forti, medi o delicati.
Più un olio è fruttato, più questi sentori risulteranno decisi, pronti a competere con i sapori decisi di un piatto. Meno è fruttato, più morbido e delicato sarà l’aroma e si sposerà meglio con i cibi delicati.