Anche i consumatori più attenti potrebbero non rendersi conto di quale prodotto preferire per quanto riguarda la pasta. Non è semplice districarsi tra le etichette, anche perché non sono sempre chiare e leggibili. Il prezzo non è sempre sintomo di qualità. Dunque è utile informarsi per riuscire a portare nel piatto un alimento di qualità e che non contenga glifosato o altri diserbanti dannosi per la salute.
Acquistare una pasta biologica e prodotta con grano 100% italiano potrebbe essere un ottimo inizio.
Come scegliere la pasta migliore ed evitare di mangiare spaghetti e rigatoni con sostanze pericolose o cancerogene
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Con la pasta biologica si eviterebbero tutti i pesticidi e le sostanze tossiche che potrebbero essere contenute in altre marche, seppure in quantità limitate.
Gli studi sui danni per la salute derivanti dall’utilizzo del glifosato sono ancora controversi. Infatti non è stato ancora vietato, neanche all’interno dell’Unione Europea.
In base ai test effettuati da una rivista svizzera Barilla si attesterebbe al top della classifica. Sembrerebbe non presentare tracce dell’erbicida pur non essendo pasta biologica. Sembrerebbe anche non contenere tracce dell’insetticida Pirimifos-metile, dannoso per i nostri polmoni. Tra i marchi che indicano un utilizzo di soli grani italiani troviamo anche Agnesi, Rummo, Divella per la pasta integrale e Voiello. È opportuno controllare cosa viene indicato sulla confezione. Ogni marchio potrebbe utilizzare grani differenti a seconda del formato.
In questo periodo di rincari che hanno visto il prezzo della pasta lievitare anche del 40% è diventato un lusso poter scegliere salvaguardando la salute.
Spendendo un po’ di più ci si potrebbe accaparrare una pasta artigianale. Alcuni marchi di ottima qualità sono la salentina Benedetto Cavalieri, Pastificio Gentile di Gragnano, le abruzzesi Verrigni di Roseto e Cocco di Fara San Martino. Si tratta di pastifici storici con distribuzioni di nicchia che sfruttano anche le risorse naturali dei luoghi di produzione, come acqua e aria.
Oltre ad assicurarci dell’assenza di pesticidi e sostanze tossiche dovremo leggere attentamente l’etichetta. Lo sguardo deve rivolgersi principalmente sulla quantità di proteine e fibre. Le proteine dovrebbero essere presenti per almeno 12 grammi ogni 100.
Fibre e proteine, elementi indispensabili per una buona qualità
La qualità dei cereali utilizzati viene evidenziata anche dalla quantità di fibre presenti ogni 100 grammi di pasta. È un ottimo indicatore su come scegliere la pasta migliore tra le molteplici offerte.
Sarebbe meglio evitare di acquistare pacchi di pasta che presentano in etichetta meno di 4 grammi di fibre. La quantità di fibre scende al di sotto dei 4 grammi quando la qualità della semola non è eccellente.
La semola di alta qualità viene lavorata a basse temperature e dunque non è necessario arrivare a processi che superano i 60 gradi riducendo le proprietà dei nutrienti. Per quanto riguarda la trafilatura è preferibile quella al bronzo rispetto a quella al teflon. La prima rende più poroso il prodotto e ne preserva le qualità nutritive.
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