La cucina è una passione e può essere praticata in maniera amatoriale o professionale. Uno degli strumenti fondamentali è il coltello. Può sembrare banale sceglierli, ma chi se ne intende sa quanto sia importante individuare i più adatti.
Ci sono almeno 7 tipi di coltelli che dovremmo avere in casa, ognuno con le proprie caratteristiche e da adibire ad usi specifici. Chi non è uno chef professionista ma si diletta in cucina, è importante anche il rapporto qualità prezzo.
La grandezza, la lama, il manico sono caratteristiche da valutare al momento dell’acquisto.
Come scegliere e lavare i migliori coltelli da cucina
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I coltelli da tavola vengono scelti spesso per la loro estetica. Si pensa infatti a come addobbare la tavola e renderla chic, sofisticata, informale o colorata a seconda delle occasioni. Anche per questo genere di coltello ci sono marchi migliori di altri, che assicurano un taglio preciso e una tecnica impeccabile. Un coltello sbagliato potrebbe addirittura rovinare il pasto che abbiamo preparato con cura e che serviamo ai nostri ospiti. La nostra scelta potrebbe ricadere sui coltelli svizzeri Victorinox, che si prestano a qualsiasi taglio o tipo di pietanza. Ma anche i tedeschi e colorati Gräwe sono di ottima qualità, oppure gli Homgeek per la carne e le bistecche.
Il manico ergonomico, la lama ben affilata e ondulata in acciaio inossidabile, la lunghezza e l’estetica sono le principali caratteristiche che fanno di un coltello un utensile essenziale sulla nostra tavola. Ma anche in cucina le lame devono essere scelte con cura.
Quali sono i coltelli indispensabili e come dovremmo affilarli
Il coltello base che tutti dovremmo avere è il cosiddetto coltello da chef. Si tratta di un utensile versatile, che consente di tagliare, sminuzzare e triturare. Per un uso amatoriale non si dovrebbero scegliere coltelli con una lama più lunga di 20 centimetri. Affinché il coltello sia più duraturo, potremo acquistarne uno in acciaio e carbonio. Nonostante le tendenze abbiano inserito anche i coltelli con lama in ceramica e seppure questa lama sia più tagliente, potrebbe rivelarsi un acquisto sconveniente. La ceramica infatti è più delicata e la lama potrebbe rovinarsi più velocemente.
Questo coltello ha una lama larga che può essere utilizzata anche di piatto per schiacciare e deve avere un manico in acciaio inossidabile affinché non subisca danni da sudore o da calore. Per rifinire i nostri lavori in cucina sarebbe opportuno dotarci anche del coltello spelucchino Tournier. Ricorda le forma di quello da chef ma ha delle dimensioni ridotte e la lama ricurva. Così potrà raggiungere gli alimenti nei punti dove l’altra lama non arriva. Può avere la lama liscia o seghettata. La prima è più adatta per gli alimenti morbidi. La seghettata si usa per cibi che contengono dei succhi e non devono essere schiacciati durante il taglio, come ad esempio i pomodori.
La lama giapponese alternativa a quella da chef
È importante sapere come scegliere e lavare i migliori coltelli, preservandone le qualità. Il coltello Santoku non dovrebbe mancare in una cucina ben organizzata. Ha una lama molto larga ed una lunghezza che può raggiungere i 22 centimetri. La lama presenta una sorta di incisioni per evitare che il cibo si attacchi durante il taglio. È leggero, sottile e maneggevole, adatto per ogni preparazione. Il manico può essere in legno duro o in materiali moderni come il fibrox ed è allineato con la parte superiore della lama, consentendo un taglio molto preciso. Sarebbe utile anche un coltello con la lama flessibile per sfilettare il pesce ed uno con la lama sottile ed affilata per disossare la carne.
Per conservare al meglio i coltelli dovremmo sciacquarli sotto l’acqua corrente immediatamente dopo l’uso, rimuovendo soprattutto i residui acidi e salini che potrebbero danneggiare la lama. Dovremmo poi lavarli con un detergente neutro ed asciugarli con un panno che non provochi graffi. Il lavaggio a mano è da preferire rispetto alla lavastoviglie. Una volta asciutti bisogna riporli in un ceppo porta coltelli o nelle loro apposite custodie.
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