I Buoni fruttiferi postali (BFP) costituiscono certamente una delle forme di risparmio più diffuse presso il pubblico dei piccoli risparmiatori . Specialmente di chi è del tutto avulso dal concetto di rischio e pone in primis, tra i suoi obiettivi, la protezione del valore nominale dei suoi soldi. Questo perché infatti i BFP non sempre riescono a proteggere da costi, fisco e inflazione, specie nelle emissioni di breve durata. Al netto di ciò, come riscuotere i Buoni postali fruttiferi?
Il valore di rimborso
Indice dei contenuti
Per esso s’intende quello che molto più comunemente viene definita “la riscossone” del BFP. È in sostanza il momento del rientro dei soldi inizialmente investiti al tempo della sottoscrizione, insieme agli interessi dell’ultimo periodo (il c.d. montante finale). Il montante netto (da tasse e commissioni) sarà poi accreditato automaticamente sul c/c BancoPosta o Libretto di Risparmio postale intestato al titolare dello stesso Buono. Tuttavia il sito di Poste ci tiene a precisare che non sono corrisposti interessi per i Buoni rimborsati prima del decorrere del termine minimo.
Quest’ultimo è indicato nella Scheda di Sintesi che accompagna ogni specifica tipologia e/o serie di Buoni sottoscritti. Altro “dettaglio” importante attiene al fatto che il rimborso è sempre (per tutta la vita utile del Buono) al 100% del capitale sottoscritto. Cioè non esiste la possibilità di avere perdite in conto capitale, possibilità che ad esempio può sussistere nel caso dei titoli di Stato. Qui può infatti avvenire che compro a 100 e al momento del rimborso anticipato ottengo invece 99.
Dove (e come) recarsi
Il possessore del Buono in linea di principio può scegliere uno qualsiasi degli sportelli delle rete di Poste italiane per esercitare il suo diritto. Se si vogliono anticipare i tempi fisici del ritiro (ovvero nello stesso giorno della richiesta) è allora preferibile farlo direttamente presso lo sportello che lo ha emesso in origine. Negli altri casi, infatti, è molto probabile l’ufficio ci chieda di attendere giusto lo spazio di qualche giorno. Ovviamente a presentarsi “all’incasso” sarà il titolare del BFP, che al riguardo esibirà prova della propria identità. Serviranno codice fiscale e carta d’identità, oltre all’esibizione del titolo in originale e oggetto della riscossione.
È possibile chiedere il rimborso anticipato soltanto di una parte del capitale?
Quest’ultima è una domanda molto frequente che si pone il suo possessore e a cui occorre porre molta attenzione. Il perché è presto detto, e attiene alla distinzione tra Buoni materiali e Buoni dematerializzati. Ora:
- i BFP cartacei sono contraddistinti dall’indivisibilità degli stessi e quindi per tale motivo non sono rimborsabili parzialmente in anticipo.
- Lo scenario muta radicalmente per i Buoni de materializzati: il rimborso frazionario è consentito ma nella misura dei multipli di €50, tranne per i Buoni “7insieme”, dove i multipli vanno nella scala di mille euro per volta. Quanto ai Buoni Impresa il rimborso anticipato e frazionario è ammesso, ma a due condizioni. Uno, che la richiesta sia per multipli di €50; due, che sia limitata solo per la parte di valore nominale eccedente il taglio minimo iniziale di cinquemila euro.
Come avviene il rimborso per i residenti all’estero?
E come riscuotere i Buoni postali fruttiferi se si risiede all’estero? In tal caso la procedura prevista da Poste prevede che il titolare si rechi presso il Consolato italiano sito nel paese in egli ha dimora. Il Consolato farà compilare un apposito modulo che provvederà ad autenticare e ad inviare, insieme al Buono in originale, e alla copia di codice fiscale e documento d’identità. Al beneficiario del titolo giungerà il montante dovuto da parte di Poste, come? O mediante bonifico con accredito dell’importo sul c/c del beneficiario o tramite assegno vidimato non trasferibile e a lui intestato.