Come riprodurre una piantina di mimosa partendo dalla talea e come coltivarla in vaso con queste astuzie da giardinieri 

mimosa

L’8 marzo è la Festa della Donna e questo significa inebriante profumo di mimosa che sprigiona dai piccoli mazzolini che riempiranno casa a fine giornata.

Proprio questi fiorellini gialli sono il simbolo di una giornata tutta al femminile e il perché di tale scelta è un misto di storia partigiana e racconti tradizionali.

Però, anche la natura ha fatto la sua parte e infatti la mimosa è una delle poche piante che fiorisce già dai primi di marzo.

Allora, probabilmente anche quest’anno riceveremo in dono questo soffice mazzolino tutto giallo, da piazzare dentro un vaso in attesa dell’inevitabile appassimento.

Tuttavia, in pochi sanno che ci sarebbe un modo per evitare questo triste destino e che dai teneri steli del bouquet di mimosa può crescere una strepitosa pianta.

Come fare?

Non serve il pollice verde ma basterebbe seguire qualche utile suggerimento che potremmo proprio trovare in questo articolo.

Come riprodurre una piantina di mimosa partendo dalla talea e come coltivarla in vaso con queste astuzie da giardinieri

Il nostro punto di partenza è proprio il piccolo fascio di mimose destinato al vaso.

Infatti, dai suoi gambi possiamo creare delle talee per la riproduzione di piante robuste che cresceranno nella terra.

Una volta ricevuta, il primo passaggio sarebbe tenerla in vaso con dell’acqua per un minimo di qualche ora e un massimo di 2 giorni.

In questo modo la mimosa farà il pieno d’idratazione e sarà pronta per affrontare gli step successivi.

Dopo la fase di ammollo nell’acqua, dovremmo privare gli steli di tutti i fiori, dei rami e delle foglie.

Una volta che li abbiamo messi a nudo, dovremmo controllare il loro stato di salute e valute il grado di secchezza sia interno sia esterno.

Superato il controllo, se fossero troppo lunghi, potremmo tagliarli ricavando dei pezzettini di circa 8 centimetri.

L’ormone radicante

A questo punto, dovremmo predisporre dei vasetti alti circa 15 centimetri e non troppo larghi, da riempire con una miscela di:

  • terriccio universale;
  • torba;
  • materiale drenante come l’argilla espansa.

Prima di interrare i piccoli steli della mimosa, potremmo trattare la parte che starà a contatto con la terra con un ormone radicante naturale.

Per esempio, potremmo scegliere tra:

  • cannella in polvere;
  • gel di Aloe vera;
  • miscela con un cucchiaino di miele e 2 bicchieri d’acqua.

Dopo, potremmo procedere scavando un buco di circa 3-4 centimetri, interrando lo stelo e ricompattando la terra in superficie.

Infine, dovremmo innaffiare e conservare le talee in una zona molto luminosa ma che le protegga da pioggia e folate di vento.

Coltivazione

Quindi, ecco come riprodurre una piantina di mimosa a partire da una semplice talea.

Dopo un annetto circa sarà diventata un piccolo alberello e per mantenerlo al meglio dovremmo:

  • rinvasarlo;
  • innaffiarlo ogni settimana in estate e ogni 3 settimane in inverno, evitando ristagni;
  • metterlo al riparo nel periodo ottobre-febbraio;
  • potarlo dopo la fioritura;
  • concimarlo nel periodo marzo-agosto, ogni 15 giorni, con fertilizzante liquido.

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