La finalità del reddito di cittadinanza è quella di reintrodurre il percettore al mondo lavorativo. Ci sono situazioni in cui l’interessato desidera rinunciare al reddito di cittadinanza. Per farlo, il beneficiario deve inoltrare formale richiesta all’Inps. Con messaggio n. 2662 dell’11 luglio 2019, l’Inps ha diffuso le indicazioni operative per la richiesta di rinuncia al reddito o alla pensione di cittadinanza. La rinuncia viene avviata direttamente dal possessore della Carta RdC/PdC. La rinuncia può essere inoltrata in qualsiasi momento e riguarda l’intero nucleo familiare.
Come rinunciare al reddito o alla pensione di cittadinanza?
Per rinunciare al sussidio ciascun beneficiario è chiamato a compilare il modulo SR183. Attraverso questo modello si stabilisce come rinunciare al reddito o alla pensione di cittadinanza. Si tratta di un modulo di semplice compilazione nel quale vanno inseriti i dati del beneficiario e del nucleo familiare. Grazie ad esso si avvia la formale richiesta di rinuncia del sussidio economico ricevuto su base mensile.
Molti di coloro che decidono di venir meno al beneficio lo fanno per diverse ragioni. Come risaputo, quando si percepisce il reddito di cittadinanza si è chiamati a rispettare degli obblighi, i cosiddetti “Patti”. Alcuni cittadini ritengono di non poter o voler rispettare gli obblighi imposti e procedono alla rinuncia del sussidio. Un’altra ragione che spinge molti alla rinuncia riguarda la posizione economica familiare. Alcuni beneficiari preferiscono rinunciare al reddito di cittadinanza perché troppo basso per integrare le necessità familiari.
Quando conviene rinunciare?
A coloro che procedono alla rinuncia, viene subito disattivata la Carta RdC/PdC con immediata decorrenza. Questo vuol dire che gli eventuali residui presenti sulla carta non possono più essere utilizzati. Purtroppo per alcune famiglie la soluzione del reddito di cittadinanza sembra poco vantaggiosa e per questo si ricorre alla rinuncia. Per arginare questo fenomeno, l’Inps ha introdotto il simulatore del reddito. Attraverso questo sistema, ciascun richiedente sa da subito quale potrebbe essere l’importo che gli spetterebbe in base ai dati Isee.
I casi in cui conviene rinunciare al sussidio riguardano l’impossibilità ad onorare gli impegni annessi all’erogazione del beneficio. Come sappiamo, il reddito di cittadinanza è una forma di aiuto economico finalizzata al reinserimento lavorativo. In questo senso, lo Stato adotta una soluzione del do ut des che va rispettata e onorata: chiunque riceva un beneficio, dovrà dimostrare il proprio impegno al rientro nel mercato del lavoro. In tal senso allora, a tutti coloro che non possono rispettare i “Patti” converrà rinunciare all’integrazione economica o non formulare richiesta.