Come ridurre gli importi delle rate di rottamazione delle cartelle esattoriali adesso senza perdere i benefici e gli sconti

Agenzia delle Entrate sede-Foto imagoeconomica

Per le cartelle esattoriali e per la ormai chiusa rottamazione quater, i problemi sono notevoli per i contribuenti. E parliamo di chi ha presentato la domanda di sanatoria entro il 30 giugno scorso ed ha ricevuto l’accettazione dell’intera istanza. In pratica anche per chi l’istanza ha avuto successo, adesso può avere dei problemi da risolvere. C’è chi per esempio non si trova più in condizione di pagare le rate ricevute. E come tutti sanno, basta saltare un pagamento, farlo in ritardo oppure con una cifra inferiore a quella prevista, e si finisce con il perdere il diritto all’intera sanatoria. Ma una soluzione c’è, anzi, ce ne sono diverse. 

Come ridurre gli importi delle rate di rottamazione delle cartelle esattoriali adesso senza perdere i benefici e gli sconti

La rottamazione delle cartelle, come sanno bene quanti hanno ricevuto l’accoglimento adesso, prevede fino ad un massimo di 18 rate trimestrali. Le prime due rate però, scadono immediatamente, cioè entro il 31 ottobre ed entro il 30 novembre. E sono le due rate più grandi che coprono il 20% del debito totale in sanatoria. Chi per esempio deve 10.000 euro al Fisco, deve versare entro il 31 ottobre 2023 1.000 euro e fare lo stesso entro il 30 novembre. Per poi proseguire con rate da 500 euro ogni fine febbraio, maggio, luglio e novembre dal 2024 al 2027. La richiesta delle rate andava prodotta con la domanda di rottamazione. C’è chi ha chiesto ed ottenuto il numero massimo di rate, chi invece ne ha chieste di meno e chi invece ha deciso di pagare tutto in una volta, con la rata del 31 ottobre. L’Agenzia delle Entrate Riscossione comunque offre 5 giorni di tolleranza a rata, e così quella in scadenza il 31 ottobre può essere saldata entro il 5 novembre.

Cosa permette di fare adesso l’AdE

Come ridurre gli importi delle rate di rottamazione delle cartelle esattoriali? Oggi però ci sono contribuenti pentiti di ciò che hanno fatto nella domanda. C’è chi per esempio non può pagare le rate, soprattutto le prime piuttosto alte. E per non perdere il diritto all’intera sanatoria, può scegliere una nuova strada. Sul sito Istituzionale dell’Agenzia delle Entrate Riscossione infatti, c’è uno strumento dedicato a chi vuole correggere le cartelle esattoriali inserite in rottamazione. L’applicativo si chiama “ContiTu” e consente di cancellare alcune cartelle dalla domanda. In pratica un contribuente cancellando delle cartelle, può ridurre l’importo complessivo della rottamazione, riducendo anche l’importo di ogni singola rata. Per le cartelle che vengono tolte dalla sanatoria, la rottamazione naturalmente non produrrà effetti e torneranno ad essere assoggettate alle azioni di recupero dell’Agenzia delle Entrate Riscossione. Per le altre cartelle che il contribuente ha deciso di confermare nella rottamazione, le rate andranno pagate sempre entro i termini prima citati e come previsto in origine.

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