Quando arriva soprattutto l’estate siamo amanti delle cose fresche e veloci da cucinare, per poter correre subito in spiaggia e prendere il sole. C’è chi preferisce un gelato, un frullato, una caprese oppure una bella insalata fresca con mozzarella, melone e crudo. Tutte queste alternative però presentano un nemico molto pericoloso o meglio dire fastidioso: il latte.
Sentiamo parlare spesso di intolleranza al lattosio. Negli ultimi periodi cresce sempre di più l’incidenza di persone che non riescono più a mangiare il latte perché avvertono un senso di gonfiore e malessere generale.
Ma l’intolleranza al lattosio che cos’è?
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Come riconoscere questa intolleranza? L’intolleranza al lattosio deriva da una mancanza o un mal funzionamento dell’enzima che scinde il lattosio in glucosio e galattosio: la lattasi. Questo enzima è in teoria presente in tutti noi, però a volte, in seguito a diversi problemi, può ‘’disattivarsi’’. Questo può comportare tutti i sintomi legati a questa intolleranza: mal di pancia, diarrea, gonfiore, mal di testa o addirittura nei casi più estremi anche nausea. Il compito della lattasi è proprio quello di rendere più digeribile il latte perché fa in modo di essere meglio assorbito a livello dell’intestino e non provare tutte queste condizioni di malessere.
Secondo diversi studi, è stato dimostrato che questo enzima va a diminuire in età adulta e anche in determinati Paesi piuttosto che altri. Inoltre questo enzima risente molto delle variazioni dell’alimentazione, difatti se non si assume latte per molto periodo, una volta che lo si riassume si potrebbero avere sintomi che sono raddoppiati rispetto all’ultima assunzione. Questo perché la produzione della lattasi va via via sempre a diminuire fino alla completa disattivazione.
Una cosa molto importante da precisare è che le persone intolleranti al lattosio per la completa disattivazione dell’enzima lattasi, non possono neanche assumere cibi che presentano la dicitura “senza lattosio” o “lactose free”. Questo perché comunque presenteranno una quantità di lattosio pari allo 0.01% e alcuni soggetti potrebbero stare male anche se la quantità è davvero ridotta.
Esistono anche degli integratori alimentari per chi ne soffre, da poter assumere magari prima di andare in un ristorante senza far attenzioni ai cibi che potrebbero contenere tracce di lattosio.
Queste persone dovranno quindi assumere varianti al latte come le bevande di soia, avena o anche il latte di mandorla.
Come riconoscere questa intolleranza per riavere una pancia piatta e tornare a mangiare senza sensazioni di gonfiore
Esiste un test molto importante da effettuare qualora si abbia il dubbio che si sia intolleranti al lattosio: il breath test. Questo misura le concentrazioni di idrogeno nell’aria. Perché nel momento in cui una persona non riesce a digerire il latte, fermenta nell’apparato digerente con produzione di gas e questo causa un altro sintomo, ovvero il meteorismo.
Dunque l’intolleranza al lattosio è davvero una seccatura, soprattutto per chi ama i latticini in tutte le sue forme e sapori. Non bisogna scoraggiarsi se ci si vede un po’ più gonfi del solito. Infatti, una volta scoperta la causa, poi attraverso una dieta mirata a questo tipo di intolleranze, si può tornare ad avere un ventre piatto. E a non vergognarsi e tener nascosta la pancia in spiaggia durante l’estate.
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