L’autunno è oramai arrivato quasi da un mese, ma il repentino calo delle temperature ci ha costretti solo da poco a fare il cambio armadio. Infatti molti di noi hanno messo già via le giacche leggere e i vestiti da mezza stagione per passare a quelli più pesanti. I più freddolosi stanno già pensando di tirare fuori oppure di acquistare degli indumenti in lana o in cashmere. Tutti infatti sanno come riescano a scaldare e come soprattutto quest’ultimo sia un materiale pregiato e piacevole da sentire sulla pelle. Per questo oggi forniamo una semplice guida che riguarda l’acquisto di questo tessuto. Ecco infatti come riconoscere il vero cashmere ed evitare fregature secondo gli esperti del settore. Vediamo dunque quali sono le regole da ricordarsi per affinare il nostro occhio.
Come riconoscere il vero cashmere ed evitare fregature secondo gli Esperti del settore
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Il primo consiglio da seguire consiste sempre nel dare un’occhiata all’etichetta del singolo capo. Infatti esistono spesso delle locuzioni che possono risultare fuorvianti. Prendiamo ad esempio “cashmirette” oppure il “misto cashmere e misto lana” accompagnato da percentuali. Cogliamo, quindi, l’occasione per ricordare che se queste ultime non sono presenti vuol dire che l’articolo non è a norma di legge. Lo affermano infatti i professionisti del CCMI (Cashmere and Camel Hair Manifacturers Institute).
Se invece troviamo un prodotto in “puro cashmere” o “100% cashmere” non basta affidarsi a ciò che leggiamo. Infatti potrebbe trattarsi di un inganno del negoziante, poi smentito dall’etichetta che magari menziona altri materiali. Però, anche se quest’ultima riportasse questo tessuto pregiato come unico componente, è comunque meglio effettuare alcune prove tattili. Oltre a tastarne la morbidezza, si può verificare la sua veridicità tirandolo leggermente. Se questo non tende a tornare nella propria forma originale significa che è probabilmente composto da altre fibre di scarsa qualità.
Attenzione alle occasioni troppo ghiotte
Però, soprattutto se stiamo comprando di seconda mano o in periodo di svendita, è bene dubitare quando ci si trova davanti un prezzo troppo basso. Infatti questo raffinato tessuto potrebbe anche non essere del tutto presente nell’indumento. Prima di tutto consigliamo di non portare a casa prodotti senza etichetta, soprattutto nel momento in cui lo scambio avviene tra privati. Infine comprare rigenerato in questo caso potrebbe giocare a nostro svantaggio. Infatti il cashmere è molto delicato e, dopo parecchio tempo nelle mani del precedente proprietario, potrebbe formare i suoi fastidiosi ma caratteristici pallini. Quindi potremmo trovarci costretti dopo poco tempo a non utilizzarlo più quanto vorremmo a causa del suo naturale processo di usura.
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