L’epilessia è un disturbo neurologico che può colpire tutti indistintamente, si dice che anche Napoleone Bonaparte ne soffrisse ma questo non gli ha impedito di fare la storia. Quindi, cerchiamo di capire nel dettaglio come riconoscere un attacco epilettico e come si cura.
Secondo il sito Humanitas per epilessia si intende un disturbo neurologico caratterizzato dalla predisposizione ad avere crisi parziali o generalizzate. A livello fisico, un attacco epilettico è causato da una scarica elettrica anomala sulla corteccia cerebrale a seguito della quale i sintomi possono essere più o meno gravi.
In Italia ne soffre circa l’1% della popolazione e si racconta che grandi personaggi della storia mondiale ne soffrissero. Parliamo di Napoleone Bonaparte, di Van Gogh, ad esempio. Ma questo non li ha fermati da essere grandi protagonisti del loro tempo. Oggi vogliamo fornirvi informazioni su come riconoscere e curare l’epilessia in modo da potervi rendere più consapevoli su questa malattia.
Ovviamente, questo articolo non si sostituisce in nessun modo al parere degli esperti del settore. Faremo soltanto una panoramica di tutto quello che è noto e degli studi che sono stati fatti fino a questo momento.
Napoleone soffriva di epilessia?
Indice dei contenuti
Non ci sono prove concrete a sostegno di questo, come invece ce ne sono di altri disturbi che hanno colpito il Generale e poi Imperatore Bonaparte. Tuttavia, si racconta in alcuni scritti tramandati nel corso del tempo che in un’occasione fu colto da un attacco epilettico.
Sembra che questo avvenne in un teatro di Parigi con una famosa attrice dell’epoca. Ci sono anche altri personaggi storici che hanno sofferto di questo disturbo. Abbiamo più notizie precise, ad esempio, su Francesco Petrarca, illustre scrittore del Trecento, oppure di Van Gogh, anche se gli ultimi studi sulle sue cartelle cliniche dicono che si trattasse più di malattia di Meniere che di epilessia.
Come riconoscere e curare l’epilessia: le informazioni note alla scienza
Abbiamo accennato al fatto che esistono diverse crisi provocate dall’epilessia. I sintomi dipendono molto dall’area interessata e coinvolta dalla scossa anomala.
Nelle crisi parziali, ecco quali potrebbero essere i sintomi:
- formicolio;
- movimenti improvvisi anomali;
- fenomeni visivi anormali;
- alterazione del gusto;
- sensazione di deja-vu;
- difficoltà a parlare.
Nelle crisi generalizzate, invece, i sintomi sono più gravi: ci sono perdite di coscienza, contrazioni muscolari, contrattura mandibolare con il rischio di soffocamento. I tempi di recupero da questi attacchi sono variabili.
Per quanto riguarda le cause della malattia, si considerano due fattori: lesioni della corteccia cerebrale (a seguito di ictus, ad esempio) oppure fattori ereditari e una predisposizione già esistente nell’organismo. Ci sono, poi, alcune condizioni che potrebbero portare a questo disturbo. Si parla di disordini metabolici, abuso di alcol, sostanze o farmaci (o astinenza).
Di solito, ci sono due momenti nella vita che sono più critici per l’insorgenza del disturbo: l’infanzia e la fase dopo i 65 anni di età. Gli esami da fare dovrebbero essere l’elettroencefalogramma, TC e RM dell’encefalo.
La visita neurologica con tutti questi dati clinici e con l’anamnesi del paziente potrà definire nel dettaglio la situazione.
Gli esperti intervengono eliminando le possibili cause evidenti degli attacchi, quindi, farmaci, sostanze o alcol. Subito dopo procedono con una terapia farmacologica indirizzata a controllare le crisi ed eliminarle. Se il trattamento con i farmaci non dovesse funzionare, si prenderebbe in considerazione l’intervento chirurgico.