La Legge 104 tutela i diritti di coloro a cui è stato riconosciuto un grado di handicap. E prevede benefici molto importanti a livello lavorativo anche per i caregiver che assistono i disabili. Lo scopo della normativa è quello di garantire all’handicappato la cura e l’assistenza di cui necessita. E fornire, al tempo stesso, anche degli strumenti che consentano al caregiver di conciliare il lavoro con la cura del disabile. Vediamo, quindi, come richiedere permessi e congedo Legge 104 quando si assiste un familiare con handicap o un genitore anziano.
Permessi, come li richiede il caregiver?
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Quando ad un genitore viene riconosciuta la Legge 104, i figli che lo assistono possono contare su importanti aiuti a livello lavorativo. Come, ad esempio, i 3 giorni di permesso mensile che dallo scorso 13 agosto possono richiedere anche più familiari.
Contrariamente a quello che si può pensare, per fruire dei 3 giorni di permesso è necessario presentare apposita domanda all’INPS. La domanda può essere presentata in autonomia dal portale dell’INPS o, in alternativa, ci si può avvalere dell’ausilio di un patronato. La domanda si può presentare anche con il contact center dell’INPS.
Una volta presentata domanda all’INPS il lavoratore caregiver deve consegnare una copia della stessa anche al proprio datore di lavoro. Importante che la copia che si consegna presenti il numero di protocollo INPS che attesti l’invio.
Come richiedere permessi e congedo Legge 104 per un genitore anziano
Il congedo retribuito, anche se previsto dalla Legge 151 del 2001, è strettamente legato alla Legge 104. Infatti, a poterlo richiedere è il caregiver convivente con il disabile con handicap grave ai sensi della Legge 104. Si tratta di un beneficio importantissimo visto che permette a chi assiste di assentarsi dal lavoro per un massimo di 24 mesi. Ricevendo al tempo stesso copertura contributiva ed una indennità pari all’ultimo stipendio base.
Anche in questo caso è necessario presentare all’INPS apposita domanda. L’accettazione o il diniego del congedo avviene nei successivi 60 giorni. Ovviamente anche il datore di lavoro deve essere a conoscenza della richiesta. Anche se, infatti, l’indennità è pagata dall’INPS è l’azienda che deve organizzarsi per la sostituzione del dipendente nel periodo di congedo.
Nel caso del congedo straordinario, però, a poter fruire del beneficio è un solo familiare per volta. Fermo restando il diritto a richiederne anche diversi spezzoni da parte di familiari diversi. Ed il richiedente di turno, poi, deve essere convivente con il disabile e essere titolare del diritto di fruizione in base al vincolante ordine di priorità familiare.
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