Dal 13 agosto con l’entrata in vigore del Decreto Legislativo n.105/2022, in materia di invalidità, si dice finalmente addio alla figura del referente unico. Tali novità legislative sono finalizzate a promuovere la conciliazione tra le esigenze personali e quelle lavorative di chi si occupa del proprio familiare disabile. Grazie a queste novità l’assistenza familiare potrà essere ripartita tra più familiari. In particolare l’art. 3 co.1 del suddetto Decreto ha completamente riformulato il comma 3 dell’art.33 della L.104/92, eliminando il principio del referente unico dell’assistenza.
Ovvero il riconoscimento in capo ad un solo lavoratore dipendente della possibilità di fruire dei 3 giorni di permesso per assistere il familiare gravemente malato. L’unica eccezione a tale principio era per i genitori in virtù del delicato lavoro svolto. L’attuale art.33, co.3 ha stabilito che il diritto di assistere il proprio familiare, su richiesta, potrà riconoscersi a più soggetti tra gli aventi diritto. Costoro potranno fruire dei permessi in maniera alternata creando così una distribuzione equa delle responsabilità.
In cosa consistono i permessi
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Possono ottenerli i lavoratori disabili, i genitori, il coniuge, l’unito civilmente, il convivente di fatto, i parenti e gli affini della persona disabile. In particolare costoro possono beneficiare di 3 giorni di permesso mensile, frazionabili ad ore. I genitori con figli minori di tre anni in gravi condizioni di disabilità, possono chiedere anche il prolungamento del congedo parentale o permessi orari retribuiti. Ovvero 2 ore al giorno se l’orario lavorativo è pari o superiore a 6 ore, o un’ora al giorno se l’orario lavorativo è inferiore. Mentre in caso di figli minori in situazioni di gravità tra i 3 e i 12 anni, i genitori potranno richiedere o i tre giorni mensili, anche frazionabili ad ore o il prolungamento del congedo parentale.
Inoltre sono previste ipotesi in cui non è possibile fruire dei permessi, ovvero qualora il familiare sia ricoverato presso una struttura ospedaliera a tempo pieno. Qualora il lavoratore usi tali permessi per far visita al familiare compie un abuso, anche senza saperlo, rischia sanzioni disciplinari molto serie.
Come richiedere i nuovi permessi Legge 104 anche mediante Patronato
Da ora in poi, fermo restando il limite dei 3 giorni per l’assistenza allo stesso familiare, più lavoratori potranno fruirne in modo alternativo tra loro. A partire dal 13 agosto gli interessati potranno richiedere i permessi in base al nuovo Decreto, presentando domanda all’INPS. Ma come richiedere i nuovi permessi Legge 104? La presentazione dovrà effettuarsi online attraverso il servizio dedicato. In alternativa si potrà chiamare il Contact Center da rete fissa al numero 803.164 oppure da rete mobile al numero 06.164.164. Nonché rivolgersi a istituti di Patronato.
Rimane l’obbligo di comunicare all’INPS e al datore di lavoro ogni variazione delle situazioni dichiarate nella domanda. Qualora la domanda sia rigettata, gli interessati potranno fare ricorso al comitato provinciale INPS territorialmente competente in base alla residenza del lavoratore. Nonché adire l’Autorità giudiziaria.
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