L’esenzione ticket sanitario nel 2021 per alcune categorie permette di effettuare prestazioni sanitarie a costo zero. Tra le tante esenzioni ticket (per reddito, per disoccupati, per malattia, ecc.) esistono anche quelle collegate all’invalidità da lavoro INAIL, che sono riconosciute in conseguenza di un incidente sul lavoro o una malattia professionale. Come ricevere l’esenzione ticket sanitario nel 2021 per le categorie da L01 a L04? Verifichiamo nello specifico a chi spetta l’esenzione e come richiederla.
Come ricevere l’esenzione ticket sanitario nel 2021 per le categorie da L01 a L04
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L’esenzione del ticket sanitario riservato agli invalidi del lavoro INAIL (malattia professionale o infortuni sul lavoro) che fanno parte delle seguenti categorie: da L01 a L04.
Il lavoratore deve esibire al medico di famiglia copia della pratica INAIL in cui è specificato il periodo di inabilità assoluta o temporanea al lavoro. Inoltre, la pratica deve contenere la tipologia di infortunio o malattia professionale.
Bisogna precisare che l’assistito è esente solo per le prestazioni inerenti alle patologie derivanti dalla malattia professionale o dell’infortunio.
L’esenzione ticket sanitario copre tutto il periodo dell’astensione lavorativa.
Le categorie di invalidi esenti
Possono ottenere l’esenzione ticket sanitario le categorie invalidi in base alla prestazione e al grado di invalidità.
Per prestazioni di diagnostica strumentali, prestazioni specialistiche incluse nel LEA e lavorative:
a) L01 – grandi invalidi del lavoro con una percentuale di invalidità dall’80 al 100%;
b) L02 – invalidi con una ridotta capacità lavorativa maggiore di 2/3 (con una percentuale invalidante dal 67 al 79%).
Per prestazioni correlate alla patologia invalidante causata da invalidità per lavoro:
a) L03 – invalidi di lavoro con una capacità lavorativa fino a 2/3 (con una percentuale invalidante dal 1 al 66%);
b) L04 – lavoratori infortunati sul lavori o affetti da patologie professionali.
Per ottenere l’esenzione del ticket sanitario, bisogna recarsi all’ASL di residenza, che rilascia, sulla base della documentazione presentata, un apposito attestato.