Come rendere più facile pagare la rottamazione delle cartelle esattoriali e sfruttare in pieno la sanatoria

Come rendere più facile pagare la rottamazione delle cartelle esattoriali

Mancano pochi giorni alla scadenza delle domande di rottamazione delle cartelle esattoriali. Infatti la quarta versione di rottamazione delle cartelle introdotta dal Governo Meloni con l’ultima Legge di Bilancio prevede la presentazione di una domanda da parte dei contribuenti interessati a risolvere la questione con il Fisco in maniera agevolata. La misura infatti si chiama esattamente definizione agevolata dei debiti e il contribuente dovrà presentare domanda all’Agenzia delle Entrate riscossione entro il 30 Aprile prossimo. Per chi ha molti debiti e molte cartelle esattoriali però, la definizione agevolata apre ad una nuova possibilità che molti potranno sfruttare.

Una nuova via per aggirare i diversi problemi che la misura introdotta dal Governo presenta. Parliamo della decadenza, un evento che per come è nata la sanatoria, potrebbe riguardare facilmente i contribuenti. Ma anche degli importi troppo elevati che le rate previste dalla rottamazione, alla fine produrranno. Ed ecco perché adesso vedremo come rendere più facile pagare la rottamazione delle cartelle esattoriali, sfruttando la possibilità offerta dalla sanatoria.

Come rendere più facile pagare la rottamazione delle cartelle esattoriali e sfruttare in pieno la sanatoria

Partiamo dal presupposto che la rottamazione delle cartelle esattoriali è una misura che prevede la possibilità di pagare a rate le cartelle esattoriali. Il contribuente dovrà presentare domanda entro il prossimo 30 aprile. L’istanza, che si deve presentare usando la via telematica prevista dal sito dell’INPS, o con SPID e altre credenziali, oppure in area libera, è di facile compilazione. Basterà infatti inserire, tra le cartelle presenti sul sito a carico di un contribuente, quelle che si intende rottamare. E scegliere se pagare in unica soluzione, in un numero di rate a scelta del contribuente, o nel numero massimo di rate previste che sono 18. E poi, aspettare la risposta dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, che accetterà o respingerà l’istanza, comunicando gli importi dovuti, le rate accolte e producendo i bollettini che serviranno al contribuente per i versamenti. Libera scelta per il contribuente su come pagare i debiti.

Ma si tratta di una dilazione su 5 anni perché le rate sono trimestrali. E di conseguenza gli importi, per i grandi debitori, saranno sicuramente elevati. Soprattutto per le prima due rate, in scadenza il 31 luglio ed il 30 novembre del 2023. Perché con le prime due rate il contribuente interessato deve versare il 20% del debito totale. Si tratta di due rate, ciascuna pari al 10% del debito totale. Importi alti anche se al netto dello sconto su sanzioni, interessi e aggi di riscossione, che sono gli ulteriori vantaggi della rottamazione, oltre alla dilazione del pagamento. Per chi ha piccoli debiti, nessun problema. Così come per chi ha disponibilità economiche elevate.

Perché è meglio presentare una domanda di rottamazione per ogni cartella esattoriale e non una unica

Per quanto detto prima, e per abbassare l’importo delle rate da versare, meglio sfruttare la possibilità di presentare più domande di rottamazione e non una sola. In effetti il contribuente, nella piena autonomia che ha per presentare domanda, può anche scegliere di inserire una sola cartella per ogni domanda. Naturalmente si troverà con più cartelle da versare ad ogni scadenza. Al riguardo si rammenda che dopo le già citate prime due rate del 2023, le altre 16 rate, tutte pari al 5% del debito totale, andranno versate entro il 28 febbraio, 31 maggio, 31 luglio e 30 novembre dal 2024 al 2027.

Ma spezzettando il debito in più domande, l’importo del debito non cala, ma si arriva a salvaguardarsi da un concreto rischio che è quello della decadenza. Il rischio di perdere il beneficio della rottamazione, per la nuova versione della sanatoria, è assai elevato. Infatti basta omettere il versamento di una sola rata per finire nella decadenza. E questo comporterebbe il ritorno al dover versare le cartelle senza lo sconto su sanzioni e interessi. Se si omette già la prima rata, il debito tornerebbe all’origine. Spezzettando la rottamazione in più domande, omettere il versamento di una rata farebbe decadere dal beneficio, solo per la cartella oggetto di una domanda, evitando così la decadenza generale dalla rottamazione.

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