Così come un defunto lascia agli eredi beni mobili e immobili, azioni e obbligazioni, debiti e crediti, così può lasciare il trattamento di fine rapporto (TFR). Soprattutto con le lungaggini burocratiche imposte dalla Legge per liquidare il trattamento di fine rapporto, non è raro il caso di lavoratori che muoiono prematuramente rispetto alla data di incasso della buonuscita. Ecco perché sono molti che si chiedono come recuperare il TFR di un defunto senza successione e senza notaio. Sono soldi questi, maturati e spettanti al lavoratore deceduto e quindi passano di mano finendo agli eredi. Ma la procedura per venire in possesso di questi soldi è differente rispetto alla generalità degli altri lasciti di un defunto.
Come recuperare il TFR di un defunto senza successione e senza notaio
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Il TFR è un accantonamento che un lavoratore dipendente fa durante tutti gli anni della sua carriera. Una parte dello stipendio mensile infatti finisce in una specie di salvadanaio che poi viene aperto nel momento in cui il rapporto di lavoro cessa per un qualsiasi motivo. All’atto dell’interruzione di un rapporto di lavoro infatti al lavoratore spetta quanto accantonato mensilmente per tutta la carriera con lo stesso datore di lavoro. Se però il lavoratore muore prima di avere incassato il TFR, questo finisce agli eredi con una procedura però che bisogna approfondire. È l’articolo 2122 del codice civile a stabilire che il datore di lavoro deve liquidare il TFR al lavoratore, e se questo non c’è più, deve liquidarlo agli eredi.
Come il TFR finisce agli eredi
L’articolo del codice civile prima citato stabilisce che il diritto al TFR maturato da un defunto spetta in primo luogo a coniuge e figli di quest’ultimo. Inoltre nel caso in cui sono soggetti a carico del defunto, la buonuscita spetta anche ai parenti entro il terzo grado e agli affini entro il secondo. Il TFR non va in successione e spetta anche a chi ha rinunciato all’eredità. In assenza di testamento la ripartizione del TFR è fatta in base alla cosiddetta legittima. La ripartizione in quota di questo TFR in genere deve essere effettuata da un giudice in base allo stato di necessità degli eredi. Naturalmente nel caso in cui un erede faccia ricorso e si rivolga ad un tribunale per ottenere quando secondo lui spettante.
Come chiedere la liquidazione del TFR come erede
Un erede deve richiedere il TFR direttamente al datore di lavoro del defunto. Richiesta che deve essere prodotta tramite posta elettronica certificata (PEC) o raccomandata con ricevuta di ritorno. Una richiesta dettagliata che deve contenere le generalità del lavoratore dipendente deceduto, l’ultima residenza di quest’ultimo, la data del decesso e le generalità del richiedente. Inoltre deve essere chiaro il rapporto di parentela con il defunto. Naturalmente devono essere indicate anche le coordinate bancarie utili a ottenere il TFR. In carta semplice bisogna allegare i documenti utili affinché il datore di lavoro possa riconoscere come beneficiario il richiedente. I documenti da allegare sono quelli classici che vanno dal certificato di morte del lavoratore, allo stato di famiglia alla data del decesso. Se presente un testamento, o se è già stata prodotta la dichiarazione di successione, occorre allegare una copia in carta semplice.
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