È possibile garantire una certa sicurezza ai soldi e al patrimonio della propria famiglia senza rischiare l’assalto di eventuali creditori? Quali strumenti la legge offre a garanzia di alcuni soggetti? Nella misura in cui si accumula un certo patrimonio, diventa altrettanto doveroso occuparsi del rischio collegato ad esso e alla sua cattiva gestione. Nel grande caos delle possibili aggressioni esterne, è sempre bene conoscere come proteggere il patrimonio quando si è inseguiti dai creditori.
L’avvicendarsi di crisi economiche e di periodi di incerta stabilità, pongono ciascun risparmiatore a fare i conti con i propri averi. Studiare strategie adatte a conservarli più o meno intatti e a fare in modo che il proprio valore non diminuisca, è l’obiettivo di molti. Cosa accade se i creditori bussano con insistenza alla porta? La risposta potrebbe ricercarsi nell’art. 2740 del codice civile. Secondo quanto espresso dalla legge: il debitore risponde dell’adempimento delle obbligazioni con tutti i suoi beni presenti e futuri. Esistono, però, delle limitazioni della responsabilità, come stabilisce la legislazione stessa.
Affinché la legge ammetta la limitazione di responsabilità, occorre che il debitore persegua degli interessi meritevoli di tutela. Questi interessi potrebbero riguardare un ordine superiore alle avanzate pretese del creditore e quindi si poterebbe tutelare il patrimonio. Vediamo quali le soluzioni possibili.
Fondo patrimoniale
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Come proteggere il patrimonio quando si è inseguiti dai creditori? Tra le soluzioni possibili troviamo il fondo patrimoniale. Questo è un istituto introdotto con la legge 151 del 1975 e disciplinato dagli art. 167-171 del codice civile. Esso pone un vincolo di destinazione legato ai bisogni della famiglia. La sua costituzione pone un vincolo sul patrimonio che riguarda i titoli di credito, i beni immobili e quelli mobili iscritti nei registri pubblici.
Il trust
Un altro strumento è il trust. Ne abbiamo già fatto riferimento quando abbiamo parlato delle agevolazioni fiscali sulla legge Dopo di Noi. Esso permette al titolare di patrimonio, chiamato settlor, di trasferire la proprietà dei suoi beni al trustee, cioè un altro soggetto. Quest’ultimo avrà il compito di gestire il patrimonio per trasferirlo al beneficiario. Può essere il caso di un genitore di un figlio disabile che affida al trustee la gestione del patrimonio lasciato al proprio figlio.
L’affidamento fiduciario
Si tratta di una valida alternativa al trust. Anche in questo caso scatta un meccanismo di segregazione del patrimonio che garantisce la tutela del patrimonio. In poche parole, l’affidatario del contratto assume un diritto di proprietà temporaneo nell’interesse di una terza persona. Con l’affidamento fiduciario si consente che i beni non vengano distolti dalla finalità a cui sono destinati facendo scattare dei meccanismi di autotutela.
Il vincolo di destinazione
In questo caso si procede attraverso un atto pubblico inserendo la quota di patrimonio che si intende vincolare. Il vincolo di destinazione ha una limitazione temporale. Secondo quanto previsto dall’art. 2645-ter del Codice civile, esso è applicabile per un periodo non superiore ai 90 giorni o per l’intera durata di vita della persona che risulta beneficiaria.
Queste, per grandi linee, le possibili alternative in difesa del patrimonio familiare o di una persona svantaggiata. Naturalmente, vale sempre la regola secondo la quale ogni singolo caso merita un’attenta e oculata valutazione.