Come prendere a 64 anni 1.409 euro al mese di pensione e dire addio al lavoro 3 anni prima

Pensione-Foto da pixabay.com

Esiste un particolare anno di calendario che in materia pensioni è fondamentale. L’anno in questione è il 1996. A partire da quell’anno è entrata in vigore una particolare riforma delle pensioni che è forse più importante anche della riforma Fornero anche se di quest’ultima si parla sempre in maniera maggiore. Come prendere a 64 anni 1.409 euro al mese di pensione? Andiamo a vedere cosa fare.

Eppure la riforma del 1996 conosciuta come riforma Dini, è quella che ha introdotto il sistema contributivo. Da quel momento i lavoratori sono stati divisi in due categorie sia come calcolo delle pensioni che come diritto alla pensione.

Contributive e retributive, ecco le differenze

Dal 1996 è entrato in vigore il sistema contributivo. Prima di quella data invece vigeva il sistema retributivo. Le regole di calcolo delle pensioni sono drasticamente variate. Nel sistema retributivo, come si evince dallo stesso suo nome, la cosa importante erano le retribuzioni. Perché le pensioni venivano calcolate in base all’ammontare degli stipendi percepiti, soprattutto quelli degli ultimi anni della carriera. Nel sistema contributivo invece le pensioni sono calcolate in base all’ammontare dei contributi versati durante la carriera. Naturalmente chi ha iniziato a versare dopo il 1995 ha diritto al calcolo della pensione solo con il contributivo, mentre chi ha interrotto la carriera prima del 1996 ha diritto solo al calcolo retributivo. Per chi invece ha carriere miste, il calcolo è misto, cioè in parte con il retributivo ed in parte con il contributivo.

Come prendere a 64 anni 1.409 euro al mese di pensione e dire addio al lavoro 3 anni prima

Nel sistema misto il lavoratore che ha versato almeno 18 anni di contributi già alla data del 31 dicembre 1995 ha diritto al calcolo retributivo fino al 2012. Chi invece ha meno di 18 anni a tale data, ha diritto al calcolo retributivo solo fino al 31 dicembre 1995. Ma se le regole di calcolo sono diverse tra retributivi e contributivi, sono diverse anche le possibilità di andare in pensione.

Esiste per esempio la pensione anticipata contributiva che, come recita il suo stesso nome, è appannaggio esclusivo di chi ha una carriera lavorativa iniziata dopo il 1995. Non ci devono essere contributi versati prima del 1996, anche figurativi, per poter rientrare in questa misura che consente di accedere alla quiescenza con 3 anni di anticipo. Infatti la pensione anticipata contributiva si applica ai lavoratori con carriera successiva al 1995, che hanno 64 anni di età e 20 anni di contributi. Ma serve che la pensione sia di importo pari a circa 1.409 euro al mese, almeno per quanto riguarda il 2023.

Infatti vige la regola delle 2,8 volte l’assegno sociale. Non possono andare in pensione i lavoratori che nonostante abbiano tutti i requisiti prima citati già completati, non raggiungono una pensione pari o superiore a 2,8 volte l’importo dell’assegno sociale valido nell’anno di uscita. Nel 2023 l’assegno sociale è pari a 503,27 euro al mese. Per capire il meccanismo occorre moltiplicare quindi, 503,27 euro per 2,8. Pertanto, ecco che si arriva alla già citata soglia di 1.409 euro al mese o poco più. Soglia determinante per il diritto al trattamento.

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