L’assegno unico è la misura che l’INPS da marzo 2022 paga alle famiglie mensilmente direttamente sui conti correnti che i richiedenti hanno indicato nelle domande. Dal momento che ha sostituito anche gli ANF, l’INPS di fatto si è sostituita al datore di lavoro nell’erogare una prestazione collegata ai carichi di famiglia per i lavoratori. Naturalmente essendo una misura unica, questo assegno viene erogato pure a chi un lavoro non lo ha o anche a chi non rientrava nel campo degli assegni per il nucleo familiare come i lavoratori autonomi. Ma proprio perché ha sostituito gli ANF, per i lavoratori dipendenti sono state introdotte delle salvaguardie specifiche, cioè importi aggiuntivi di assegno unico. Ma bisogna presentare domanda per poterne godere.
L’assegno unico per i lavoratori dipendenti
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L’assegno unico e universale è erogato alle famiglie che hanno al loro interno figli di età inferiore a 21 anni. Questa prestazione ha sostituito per le famiglie gli assegni per il nucleo familiare. Famiglie con solo figli sotto i 21 anni presenti nel nucleo hanno perso il diritto all’assegno familiare, sostituito dall’assegno unico anche per il coniuge. L’importo base dell’assegno unico per famiglie con ISEE fino a 15.000 euro è pari a 175 euro. Per le famiglie che prima percepivano gli ANF però, c’è una maggiorazione introdotta per detonare il pericolo che passando da una misura all’altra le famiglie venissero penalizzate. La maggiorazione per queste famiglie è variabile perché collegata all’ISEE e alla composizione del nucleo familiare.
Come passare da 175 a 205 di assegno unico con la maggiorazione dei genitori lavoratori
Per ottenere questa maggiorazione occorre inserire la richiesta nella domanda di assegno unico. E va fatta per ogni figlio. Infatti dopo aver inserito i dati anagrafici del figlio, compreso il codice fiscale, dopo aver inserito i dati dell’altro coniuge e dopo aver indicato il codice IBAN, la procedura continua con le eventuali richieste di maggiorazione. Una di queste è proprio la tutela per quanti percepivano prima gli ANF. La seconda invece riguarda le famiglie con entrambi i genitori lavoratori. In questo caso per chi ha ISEE fino a 15.000 euro si ottengono 30 euro in più al mese per ogni figlio.
Come far salire l’importo dell’assegno unico
Anche in questo caso bisogna intervenire sulla domanda indicando come avente diritto alla maggiorazione quel determinato richiedente e sempre per ogni figlio. La maggiorazione di 30 euro a figlio al mese è a scalare sopra i 15.000 euro di ISEE fino ad azzerarsi oltre i 40.000 euro. Lo stesso meccanismo di calcolo dell’assegno che va da 175 a 50 euro al mese proprio per chi ha ISEE sopra la soglia di 40.000 euro. Ecco quindi spiegato come passare da 175 a 205 di assegno unico al mese sfruttando queste maggiorazioni. Questo vale anche nel caso in cui rispetto alla domanda iniziale, l’altro genitore prima disoccupato o casalinga, abbia iniziato a lavorare. E non ci sono da presentare ricorsi all’INPS o altre domande particolari. Basta rettificare tutto con la procedura digitale sul sito dell’INPS.
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