Quando si presenta la dichiarazione annuale al Fisco, ed il reddito dichiarato è elevato, il contribuente si imbatte quasi sempre in una brutta sorpresa. Ovverosia quella per cui ci sono tasse elevate da pagare. Ed in molti casi il pagamento in un’unica soluzione può essere in ogni caso non solo troppo oneroso, ma anche molto impegnativo a livello economico.
Pur tuttavia, presentando la dichiarazione dei redditi all’Agenzia delle Entrate, il contribuente ha sempre la possibilità di mettersi in regola con il Fisco pagando le tasse un po’ alla volta. E quindi con un piano rateale le cui modalità, tra l’altro, sono standard. Vediamo allora come.
Come pagare le tasse a rate dopo aver presentato la dichiarazione dei redditi
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Annualmente le tasse derivanti dalla dichiarazione dei redditi si pagano entro il 30 giugno. Oppure, in un’unica soluzione, entro il 30 luglio con una maggiorazione dello 0,40. Pur tuttavia, come sopra accennato, i contribuenti che vogliono pagare le tasse a rate possono farlo.
Partendo dalla scadenza del 30 giugno, le imposte sui redditi, fino al mese di novembre, si possono pagare fino ad un massimo di ben sei rate. La dilazione non è comunque gratuita per il contribuente. In quanto, su come pagare le tasse a rate, il Fisco ai sensi di Legge impone sulle somme da versare l’applicazione degli interessi. Che sono attualmente applicati nella misura del 4% annuo. Al piano di dilazione delle imposte sui redditi, fino a sei rate, possono accedere non solo i titolari di Partita IVA, ma anche i contribuenti senza la Partita IVA.
Quali imposte emerse dalla dichiarazione si possono pagare un po’ alla volta
Per quel che riguarda le tasse emerse dalla dichiarazione dei redditi, il piano di dilazione è possibile non solo per pagare l’IRPEF, l’IRAP e l’IRES, ma anche per il versamento della cedolare secca sugli affitti. E lo stesso dicasi per le tasse che devono pagare i titolari di Partita IVA che rientrano in regimi fiscali agevolati come il forfettario. In più, nel piano di pagamento a rate si può includere pure il primo acconto sulle imposte per l’anno successivo.
Mentre, a differenza del saldo delle imposte e del primo acconto sulla dichiarazione, ricordiamo che, invece, il secondo acconto delle imposte per l’anno successivo non è rateizzabile. E quindi deve essere sempre versato in un’unica soluzione. Eventualmente anche in ritardo, e sempre in un’unica soluzione avvalendosi, nei termini previsti dalla normativa fiscale, dell’istituto del ravvedimento operoso.
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