Il genitore lavoratore ha diritto ad un bonus sul versamento dei contributi in alcuni specifici casi che richiedono la cura e l’assistenza al figlio. In questi casi, egli può parimenti ricevere l’accredito dei contributi utili al diritto alla pensione pur non lavorando nei fatti. Nella guida i Tecnici di ProiezionidiBorsa spiegano come ottenere oltre 2 anni di contributi figurativi per assistenza al figlio garantendosi la pensione INPS.
Come funziona l’assegnazione dei contributi figurativi
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Accade talvolta che il genitore di un figlio con particolari esigenze di cura debba necessariamente assentarsi dal lavoro per assistere il proprio piccolo. In questi casi, ci si domanda se nel periodo di congedo si possa ugualmente ricevere il versamento dei contributi senza ritardare il raggiungimento della pensione. Ebbene, la risposta è affermativa a patto che si rispettino delle particolari condizioni.
I contributi figurativi, sono quei contributi che generalmente rientrano nella copertura assicurativa che si garantisce al lavoratore nei periodi in cui non svolge la normale attività. A titolo esemplificativo, possiamo dire che rientrano nella contribuzione figurativa i periodi in cui si percepisce la disoccupazione, si è in maternità o in malattia. Anche l’assistenza e la cura del figlio rientrano a pieno titolo nelle condizioni che possono far scattare il diritto a ricevere tali contributi dietro specifica richiesta. In particolare, tale situazione rientra in quella che stabilisce l’art. 1, comma 40 lettera c, della Legge 335/1995, meglio nota come Legge Dini. Ebbene, come ottenere oltre 2 anni di contributi figurativi per assistenza al figlio garantendosi la pensione INPS secondo la normativa?
Quando è possibile beneficiarne per assistenza al figlio
La suddetta legge è applicabile a quei lavoratori che rientrano interamente nel sistema contributivo. I genitori lavoratori dipendenti di aziende pubbliche o private, possono richiedere la contribuzione figurativa in questi casi: per l’assenza dal lavoro durante i periodi di educazione o assistenza dei proprio figli fino a quando questi non compiono il 6° anno di età. In tal caso, il diritto alla contribuzione figurativa copre fino ad un massimo di 170 giorni per ogni figlio e dietro richiesta del lavoratore.
Oppure, è possibile ricevere i contributi figurativi nei casi di assistenza al figlio a partire dal 6° anno di età se titolare di Legge 104. Ciò significa che in caso di minorazione fisica, psichica o sensoriale del figlio, la necessaria assistenza concede il beneficio dei contributi figurativi al genitore. In tali circostanze si riconosce l’accredito di un totale di 25 giorni all’anno di congedo fino ad un massimo complessivo di 24 mesi.
È bene ricordare che l’accredito di tali contributi non scatta automaticamente d’ufficio ma avviene dietro richiesta al proprio fondo o gestione pensionistico. A tale istanza, si deve allegare: la dichiarazione del datore di lavoro; la documentazione che attesti il possesso della Legge 104 come indica la circolare INPS 220/1996; infine, la certificazione attestante il grado di parentela tra genitore e figlio assistito. Ecco come ottenere oltre 2 anni di contributi figurativi per assistenza al figlio garantendosi la pensione INPS.
Per sapere quali altri benefici possono ricevere i titolari della Legge 104, è possibile consultare l’approfondimento qui.