Non tutti i mali vengono per nuocere. Ieri la BCE ha detto che userà il pugno duro contro l’inflazione e le sue parole hanno spezzato la quiete che da giorni regnava tra gli operatori. Pertanto sono fioccate copiose le vendite in Borsa e sui bond governativi, specie quelli italiani. Il rendimento è volato alle stelle anche sul breve termine, per la gioia degli investitori sul reddito fisso. Vediamo di capire perché.
Un pregio e un difetto del reddito fisso è che offre rendimenti noti già in partenza ma non cambiano mai fino a scadenza una volta sottoscritti. Pertanto la scelta del guadagno giusto (termine alquanto relativo) è la premessa per fare bene per tutta la durata dell’investimento.
Chi, ad esempio, ha investito nello scorso biennio a lungo termine oggi probabilmente è pentito della scelta fatta. È stata infatti un’epoca di rendimenti più bassi degli attuali per cui c’è rammarico. Insomma, la classica scelta affrettata e/o non ponderata che con il senno del poi non verrebbe ripetuta.
Alla luce di ciò, vediamo come ottenere dall’anno prossimo una rendita passiva grazie alla liquidità disponibile e ai rendimenti sui titoli di Stato.
I rendimenti stellari dei titoli di Stato a breve termine
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I rendimenti sui titoli di Stato sono saliti principalmente dall’estate in poi, quando spread, tassi BCE e soprattutto l’inflazione hanno preso il sopravvento sui mercati. Si sa che quando gli operatori vendono bond, i prezzi crollano facendo salire il potenziale guadagno.
Il discorso vale soprattutto per i c.d. bond lunghi, molto sensibili alle decisioni sui tassi centrali. Parimenti la situazione è interessante anche per quelli di breve termine. Facciamo alcuni esempi.
Il BOT con scadenza il prossimo Ferragosto (ISIN IT0005505075) ieri ha chiuso a 98,345 centesimi, per un rendimento lordo dell’1,68% in 8 mesi. Se allunghiamo la scadenza di altri 4 mesi, ossia al 14/12/2023, lo zero coupon ISIN IT0005523854 sempre ieri ha chiuso a 97,30 centesimi (2,775% lordo a scadenza).
Se si considera quanto costa la liquidità sul conto si comprende meglio qual è l’opportunità offerta da questi strumenti per lucrare nel giro di pochi mesi.
Come ottenere dall’anno prossimo una rendita passiva grazie alla liquidità in eccesso rispetto alle ordinarie esigenze
Allarghiamo l’orizzonte temporale e consideriamo l’investitore alla ricerca di un parcheggio della liquidità a breve-medio periodo, tipo dai 2 ai 5 anni.
Sulla scadenza a 24 mesi, il BTP 2,50% 1° dicembre 2024 ieri ha chiuso a 99,185 centesimi. In pratica il rendimento netto per i prossimi 2 anni è di poco sopra la stessa cedola lorda del bond. A 36 mesi, invece, il titolo con ISIN IT0005127086 ha un rendimento netto di circa il 2,85%. A 53 mesi e mezzo (cioè altri 4 anni e mezzo scarsi), infine, ecco il bond ISIN IT00052400830. Ha una cedola lorda annua del 2,20%, ma grazie alle attuali quotazioni (circa 94,5) il rendimento netto annuo vola al 3,16%.
Passando infine alla durata medio-lunga, prendiamo il BTP con durata residua a 7 anni e ISIN IT0005519797. La cedola lorda annua è discreta e pari al 3,85%. Tuttavia, ai corsi attuali di circa 98,80 centesimi il rendimento lordo e netto sono maggiori rispetto a chi ha acquistato il bond in emissione.