La popolazione italiana è una popolazione che da un lato ha una notevole capacità di risparmio, mentre dall’altro ha un alto tasso di indebitamento. Questa è storia, perché risparmio e indebitamento sono andati avanti parallelamente, in base alle singole condizioni degli interessati per decenni. Negli ultimi anni però l’indebitamento ha superato di gran lunga il risparmio. Infatti per la grave crisi economica di oggi, molti risparmiatori hanno iniziato ad erodere ciò che avevano messo da parte. E per lo stesso motivo gli indebitati hanno iniziato ad avere difficoltà a pagare le rate delle loro pendenze. Ed in primo luogo le rate del mutuo, su cui però grava l’ipoteca sulla casa, che è una cosa da prendere con le pinze. Normative di salvaguardia soprattutto per quanto riguarda i mutui e le rate di questi mutui che gli interessati non riescono a pagare però esistono. E sono abbastanza interessanti.
Fondo di sospensione mutui per l’acquisto della prima casa
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Se qualcuno si chiede come non pagare le rate del mutuo senza incorrere nelle pericolose e pesanti conseguenze che una tale azione può comportare, la risposta è una sola. Esiste infatti il fondo di sospensione mutui, che riguarda però solo quelli accesi per l’acquisto della prima casa. In pratica coloro i quali vivono in situazioni di temporanea impossibilità a far fronte alle rate di un mutuo acceso precedentemente per comperare la casa di abitazione, possono richiedere un’agevolazione che altro non è che un rinvio delle rate scadute.
Come non pagare le rate del mutuo rinviando quelle scadute per temporanea impossibilità
Il Fondo di sospensione mutui per l’acquisto della prima casa è una possibilità che gli indebitati possono sfruttare nel momento in cui incontrano difficoltà a pagare le rate. La procedura poi è abbastanza semplice perché basta inviare richiesta alla banca con cui è stato sottoscritto il contratto di mutuo e chiedere il beneficio previsto dal fondo. È la sospensione non è irrisoria dal momento che può arrivare anche a 18 mesi di rinvio a partire dalla scadenza della rata. Non sempre però gli indebitati riescono ad avere diritto ad una sospensione così lunga, perché il minimo previsto è di 6 mesi.
Rinviare le rate del mutuo è possibile
Questo genere di istanza è assai importante, dal momento che se viene accolta, è l’unica opportunità reale che hanno questi soggetti. Coloro i quali si trovano in queste condizioni assai particolari nei confronti del mutuo che precedentemente hanno acceso, non hanno grandi alternative all’accesso a questo fondo. Unica soluzione per evitare ciò che potrebbe abbattersi su di loro al mancato pagamento delle rate. I rischi ci sono e non vanno sottovalutati. Infatti la banca decorsi 180 giorni dalla scadenza della rata non pagata, può anche decidere di far decadere l’interessato dal contratto di mutuo. La banca oltre a chiudere anticipatamente il contratto di mutuo, può arrivare a chiedere il versamento di tutto quanto dovuto è in unica soluzione. E naturalmente nel caso in cui è interessato non possa provvedere a pagare il dovuto, si passa alle procedure di esecuzione forzata. Confische dei beni e pignoramenti non sono esclusi. E sono azioni che possono riguardare anche la casa stessa, che naturalmente è l’oggetto della classica ipoteca per ottenere il mutuo. Per questo alcune persone sono tutelate, perché in difficoltà. Per esempio gli invalidi che beneficiano della Legge 104 possono godere di una sospensione delle rate del mutuo se non riescono a pagarle.
Quando si può rinviare il pagamento del prestito e in quali casi
È evidente che si tratta di una possibilità concreta ma non certo facile da ottenere. L’agevolazione prevede che l’interessato dimostri di essere per davvero in condizioni economiche e reddituali tali da non poter far fronte alle rate. Per esempio, si deve dimostrare di aver perso il lavoro su cui la propria famiglia faceva affidamento dal punto di vista reddituale. Un altro caso è quello di decesso dell’intestatario del mutuo. Naturalmente in questo caso la procedura riguarda gli eredi, cioè coloro i quali dovrebbero continuare a pagare le rate accese dal parente deceduto. Oltre a perdere definitivamente l’occupazione, può andare bene anche il dimostrare di essere entrati in una fase lavorativa precaria, con riduzione di orario di lavoro o con sospensione dell’attività lavorativa di almeno 30 giorni.