Sembra strano poter pensare di nascondere i soldi in banca se essa è divenuta il luogo in cui operano criteri di trasparenza e di controllo fiscale. Tuttavia, i rimedi che si indicheranno valgono, come alternativa al “nascondere i soldi sotto il materasso”. Le ragioni possono essere diverse. Si pensi al marito che, prima di separarsi con la moglie, voglia far sparire dal proprio conto le somme accantonate. Oppure all’esecutato che non voglia rimanere al verde in caso di pignoramento da parte dei creditori. Si potrebbero fare tanti esempi ma sono tutti simili tra loro. Di certo, uno dei principali rimedi è, come indicato, quello di nascondere, i soldi sotto il materasso. Tuttavia, in alternativa, esistono anche 3 modi per nascondere i soldi in banca.
Il rimedio degli assegni circolari
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Il primo rimedio per nascondere i soldi in banca è quello di farsi rilasciare assegni circolari. In pratica, bisognerà consegnare al cassiere della banca la somma in contanti che si vuole “nascondere” e chiedere il rilascio di assegni circolari. Questi vanno intestati a sé stesso, a un familiare o un amico fidato. In questo modo il denaro uscirà fuori dal conto corrente dell’interessato e sarà accantonato in un apposito fondo della stessa banca. Nessuno potrà sapere dell’esistenza di tale denaro, neanche l’Agenzia delle Entrate o qualsiasi altro soggetto. Così, ad esempio, se un creditore dovesse pignorare il conto corrente del debitore, da questo resterebbero escluse le somme oggetto degli assegni circolari. Esse, poi, potranno peraltro essere riscosse dopo ben tre anni.
Il rimedio della banca estera
Ciò che fa più paura ad ogni italiano è l’Anagrafe dei conti correnti tributari. Si tratta di un archivio composto da dati forniti dalle banche, aggiornato almeno una volta all’anno. La cosa più interessante e quindi preoccupante, è che contiene l’insieme di tutti i rapporti contrattuali intrattenuti tra banche e clienti. Si tratta di tutto ciò che riguarda: conti correnti, cassette di sicurezza, bonifici e versamenti, deposito titoli, eccetera. Grazie a tale Registro, sia il fisco che i creditori possono conoscere le capacità economiche di un soggetto.
Cosicchè, nel caso di debiti contratti dal contribuente, si può procedere nei suoi confronti per il recupero delle somme. A fronte di questa situazione, è curioso sapere che il secondo rimedio per nascondere i soldi in banca, è quello di avvalersi di una banca estera. Si pensi a PayPal e ad altri istituti di credito non soggetti alla nostra normativa. In quanto tale, essi non dovranno comunicare automaticamente alcuna informazione all’Anagrafe tributaria, se non sia espressamente richiesta. In quest’ultima ipotesi, in ogni caso, i dati saranno acquisibili con maggiore difficoltà rispetto a un conto ordinario.
Terzo rimedio: cassette di sicurezza
Nascondere contanti nelle cassette di sicurezza è pienamente lecito. Le cassette, nel loro oggetto, sono coperte dalla segretezza. Infatti, neppure la banca può sapere il proprio cliente cosa vi custodisce. L’Agenzia delle Entrate può solo sapere dell’esistenza della cassetta in banca ma nulla circa il suo contenuto. A tale scopo, infatti, dovrebbe eseguire un’apposita verifica in loco. Il fenomeno è tanto diffuso che spesso il Governo ha proposto una sanatoria per far uscire i contanti nelle cassette. Ciò, in quanto si presume che essi siano frutto di redditi in nero.