Il codice civile prevede che tutti abbiamo diritto al nome. L’attribuzione del cognome avviene in modi diversi a seconda della situazione.
I figli concepiti in costanza di matrimonio assumono automaticamente il cognome del padre.
Nel caso i figli nascano al di fuori del matrimonio invece prenderanno il cognome del padre se il bambino è riconosciuto da entrambi i genitori o se il riconoscimento avviene dopo la nascita. Se dovesse essere riconosciuto prima dalla madre prenderà il cognome materno, salvo perderlo a seguito del successivo riconoscimento da parte del padre. Ma come mettere il cognome della madre?
Finora in Italia abbiamo assistito ad una concezione paternalistica che ha reso difficoltosa l’adozione del cognome materno. Per adeguarci al principio di parità sancito dalla Costituzione e per evitare ulteriori richiami da parte dell’Europa, il Parlamento sta mettendo a punto una semplificazione.
Come mettere il cognome della madre al figlio in Italia e quando è possibile anche senza il consenso del padre
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La Corte Europea dei diritti e la nostra Corte Costituzionale hanno parlato di violazione del principio di uguaglianza morale e giuridica tra coniugi. I giudici costituzionali hanno evidenziato che la prevalenza paterna nell’attribuzione del cognome non è giustificata dalla necessità di salvaguardia dell’unità familiare. Al contrario è proprio l’uguaglianza tra i genitori che garantisce questa unità.
Attualmente se ci si attiva immediatamente al momento della nascita, è possibile richiedere l’aggiunta del cognome della madre. Questo grazie ad una sentenza della Corte Costituzionale che evita la necessità di presentare istanza alla Prefettura. Dunque occorre decidere al momento della dichiarazione di nascita.
Anche dopo la nascita
Se l’atto di nascita è stato “chiuso”, resta la possibilità di presentare istanza alla Prefettura.
Vedremo ora come mettere il cognome della madre ma non sceglierlo come unico cognome.
L’istanza può essere proposta dal figlio maggiorenne o dai genitori di un minore. Nel caso di minori la procedura è un po’ più complessa. È necessario infatti il consenso di entrambi i genitori, senza il nulla osta da parte del padre non si può procedere. Dunque è possibile ottenere il cognome della madre senza il consenso del padre solo se a farne richiesta è il figlio maggiorenne. Quando la Prefettura autorizza l’aggiunta del cognome materno bisogna chiedere all’ufficio dello stato civile del comune di residenza che il cognome venga integrato. Inoltre dovranno essere rifatti i documenti di identità e richiesto il nuovo codice fiscale all’Agenzia delle Entrate.
Fino ad oggi in Italia, nonostante le sollecitazioni da parte dell’Europa, non si è arrivati ad una legge che consenta un automatismo per l’attribuzione del cognome materno.
Il 15 febbraio 2022 in Commissione giustizia del Senato è iniziato l’iter per creare un disegno di legge che semplifichi le procedure per assegnare il cognome della mamma. Iter precedentemente arenatosi a causa della visione patriarcale di alcuni Senatori.
La lotta per ottenere questo diritto non è frutto di un capriccio di genere. Sarebbe una conquista sociale importante e determinerebbe il superamento di quella concezione integralista che rende invisibili le donne. Le proposte di legge in discussione sono attualmente sei. Tutte prevedono la libertà dei genitori di decidere in accordo se attribuire uno o entrambi i cognomi al figlio ed in che ordine.
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