Come mantenere vivo il fuoco nel camino e come evitare di respirare i fumi

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Per riscaldarsi d’inverno, l’uso del camino aperto crea tra le mura domestiche una bella atmosfera. Con la fiamma libera che è bella da vedere e che è anche suggestiva sebbene non si tratti di un sistema di riscaldamento che spicca per efficienza energetica. Così come il caminetto, rispetto agli altri sistemi di riscaldamento come le stufe a pellet, è decisamente più inquinante.

Inoltre, i camini chiusi offrono un rendimento energetico decisamente più elevato, così come come per il camino aperto bisogna fare sempre attenzione ai fumi e ad alimentarlo manualmente con i ciocchi. Vediamo allora quali sono le soluzioni affinché, già a partire dall’accensione, il fuoco del camino aperto si possa mantenere sempre costante.

Come mantenere vivo il fuoco nel camino adottando tutte queste soluzioni

Nel dettaglio, uno degli attrezzi da avere sempre a disposizione, per il camino aperto, è il soffietto. Da utilizzare sia in fase di accensione, sia quando magari la fiamma tende a spegnersi aggiungendo altra legna.

In più, su come mantenere vivo il fuoco nel camino, c’è anche da dire che a fare la differenza è sempre il tiraggio. Quando all’esterno il vento è forte e ben direzionato, infatti, la fiamma nel camino si alimenterà praticamente da sola, ma si consumerà decisamente più legna proprio perché il flusso di ossigeno per la combustione è più rapido.

Come accendere i caminetti e come alimentarli per una fiamma alta e duratura

Inoltre, per l’accensione rapida del camino occorre avere sempre a disposizione il cosiddetto legno dolce. Ovverosia quello che dura di meno ma che genera una fiamma elevata. Per esempio, i rametti e di legnetti di pino e di pioppo, ma anche il legno degli alberi di salice. In questa fase iniziale di accensione, per evitare di respirare i fumi che sono generati da una combustione rapida, è sempre consigliabile aprire la finestra più vicina al camino per qualche minuto. Per poi chiuderla nel momento in cui nel caminetto la combustione sarà andata a regime.

E questo al fine di far partire il camino con una fiamma alta e con una temperatura elevata che sia in grado poi di sostenere la combustione del legno che dura di più. Ovverosia il legno di quercia, di faggio e di betulla che sia quanto più asciutto possibile. Ovverosia con una stagionatura che non dovrebbe essere mai inferiore ai diciotto mesi. Ma ancor meglio è l’acquisto di legna da ardere stagionata da almeno due anni.

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