Nel 2020 la popolazione mondiale sulla terra era di 7,8 miliardi di persone. Si potrebbe credere di essere la specie più diffusa sul pianeta. Si capisce meglio l’entità dell’errore se si considera la faccenda in termini di biomassa. Il 95% è rappresentato da un’unica specie, quella vegetale, mentre solo lo 0,03% dalla specie di cui facciamo parte, quella animale. La percentuale rappresentata dall’uomo è infinitesimale. Ma come mai non siamo in grado di vedere la specie vivente più diffusa sul pianeta?
Il disturbo cognitivo che ci rende ciechi
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Perché non siamo in grado di concepire i vegetali come esseri viventi? La neurologia ha studiato questo fenomeno. Si tratta di Plant Blindness, cecità alle piante. L’origine dipende dall’evoluzione del cervello umano e dalla sua bassa capacità di elaborare i dati. Per approfondire questo punto bisogna considerare la scelta evoluzionistica compiuta dagli animali: quella di predare. Il cervello si è trovato nella condizione di dover compiere una rapida selezione di informazioni essenziali alla sopravvivenza. Come la capacità di scorgere per tempo un predatore. La mente ha imparato che le piante non rappresentavano un pericolo e si è abituata a considerarle esclusivamente come lo sfondo verde del suo habitat.
Perché oggi questo meccanismo rappresenta uno svantaggio per la sopravvivenza dell’uomo?
Ciò che prima era una necessità, ora è uno svantaggio che mette a rischio la sopravvivenza stessa dell’uomo. Un enorme passo falso quello di non considerare le potenzialità sviluppate dal mondo vegetale. Esso ha saputo sopravvivere a cambiamenti climatici, all’azione predatoria e agli effetti nefasti degli agenti atmosferici. Scopriamo oggi che ci sono specie in grado di sopravvivere al fuoco e alla mancanza di nutrimento.
È in corso la sesta estinzione di massa
A un ritmo senza precedenti, l’estinzione colpisce non solo animali ma anche specie vegetali a causa della perdita delle biodiversità. Lo sfruttamento intensivo delle terre e delle risorse non rinnovabili sta compromettendo gravemente l’equilibrio del pianeta. Per contrastare l’insensibilità generale nei confronti del mondo vegetale, stanno collaborando fra loro molte organizzazioni internazionali, banche dei semi e orti botanici. Solo imparando dalle strategie evolutive messe in atto dal mondo vegetale, l’uomo potrà avere la speranza di sopravvivere a sé stesso. Ecco spiegato come mai non siamo in grado di vedere la specie vivente più diffusa sul pianeta.