Come licenziarsi senza perdere la disoccupazione da un contratto a tempo indeterminato salvando la NASPI

NASPI

Perdere il lavoro è una cosa assai facile oggi. La grave crisi economica non poteva non avere risvolti anche sul lavoro. Le tutele per chi perde il lavoro esistono. È l’INPS l’organismo deputato a dare sostegno a chi involontariamente perde il lavoro. Non fa lo stesso però con chi il lavoro lo lascia di spontanea volontà. Infatti con le dimissioni volontarie in genere si perde il diritto all’indennità per disoccupati, che può arrivare fino a 24 mesi. Ma non mancano certo le alternative anche per chi fa questa scelta, lasciando il lavoro di sua iniziativa.

Come licenziarsi senza perdere la disoccupazione da un contratto a tempo indeterminato salvando la NASPI

Perdere il lavoro perché l’azienda chiude, o perché il datore di lavoro riduce personale, sono situazioni piuttosto comuni oggi. E sono situazioni che permettono di prendere la NASPI. Anche 24 mesi di disoccupazione è quello a cui il lavoratore ha diritto e che l’INPS offre. Per chi invece si dimette c’è il serio pericolo di restare senza tutele. Il come licenziarsi senza perdere la disoccupazione è una delle domande più frequenti che si pongono i lavoratori. A dire il vero però, anche chi si dimette può lo stesso avere diritto a percepire la NASPI.

Il licenziamento però deve sopraggiungere per giusta causa. La giusta causa per le dimissioni volontarie può nascere per diversi motivi. Per esempio, può fuoriuscire da un mancato pagamento degli stipendi che si protrae per diversi mesi. Oppure dalla mancata osservanza da parte dei datori di lavoro, delle norme relative alla sicurezza sul posto di lavoro. Le motivazioni possono essere tante e qualcuna piuttosto grave. Per esempio, dimissioni per giusta causa lecite quando il datore di lavoro chiede al lavoratore lo svolgimento di attività che prefigurano delle ipotesi di reato. Le dimissioni per giusta causa possono essere date sia su un contratto a tempo determinato che indeterminato. Se le dimissioni per giusta causa vengono confermate per buone, il lavoratore oltre alla NASPI ha diritto anche all’indennità di mancato preavviso.

Come licenziarsi dai contratti di lavoro

Per licenziarsi occorre rivolgersi ad un Patronato. La procedura ormai è telematica e in alternativa al Patronato, gli interessati possono fare tutto da soli tramite accesso al sito istituzionale del Ministero del lavoro. Autenticandosi con lo SPID, il lavoratore dimissionario potrà fare tutto da solo. In versione precompilata saranno già presenti i dati del datore di lavoro. Occorrerà inserire, se mancante, la PEC aziendale o un indirizzo di posta elettronica normale del datore di lavoro.

Il dimissionario dovrà inserire la data di decorrenza delle dimissioni che come anticipato in precedenza, prescinde dai giorni di preavviso da dare al datore di lavoro. I giorni di preavviso si danno quando le dimissioni sono volontarie e senza giusta causa, per consentire al datore di lavoro di organizzare e proseguire senza intoppi le attività lavorative. Il numero di giorni di preavviso varia in base al settore lavorativo e in base agli anni di servizio. Nel modulo di dimissioni va indicata infine e genericamente la dicitura “giusta causa” se le dimissioni sono date così.

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