Come leggere la propria busta paga 2020

Come leggere la propria busta paga 2020 e capire quali sono i significati da attribuire alle varie voci? In questo articolo, lo staff tecnico di Proiezionidiborsa vi indicherà come si legge correttamente una busta paga.

Come cambia la busta paga in base al lavoro che si svolge

I lavoratori dipendenti ricevono periodicamente dal proprio datore di lavoro la busta paga indicante lo stipendio del mese di riferimento. Di mese in mese è possibile ritrovare delle variazioni sui soldi che si percepiscono legate a differenti fattori presenti tra le voci nel documento. Come leggere la propria busta paga 2020 dunque?

Non esiste un unico modello di tale documento. Spesso sono presenti delle variazioni in base alla tipologia di contratto o all’inquadramento che non rendono la busta paga uguale per tutti. L’effettivo stipendio che il lavoratore percepisce si definisce “netto in busta paga”. Questo netto rappresenta la risultante di:

1) imposte al netto di eventuali detrazioni;

2) contributi previdenziali o assistenziali;

3) eventuali trattenute (ad esempio la cessione del quinto o il contributo sindacale).

Quali sono le voci obbligatorie

Sebbene abbiamo detto che possa essere differente da lavoratore a lavoratore, la   legge n. 4/1953 stabilisce che ogni busta paga deve obbligatoriamente indicare:

A) i dati del lavoratore a cui si riferisce;

B) il periodo lavorativo al quale essa si riferisce, solitamente il mese di interesse;

C) le voci indicanti le trattenute a qualsiasi titolo;

D) le competenze che spettano al lavoratore: retribuzione, rimborsi, scatti di anzianità e indennità INPS e INAIL.

Queste voci rappresentano le macroaree generali che compongono la busta paga. All’interno di queste ultime, si collocano dei dati specifici che di seguito vediamo nel dettaglio.

Prima parte della busta paga: intestazione e dati lavorativi

Come leggere la propria busta paga 2020? In questa prima parte il lavoratore trova l’ammontare dello stipendio insieme ai propri dati e a quelli dell’azienda. A proposito dei dati riferiti alla paga, questi indicano nello specifico:

la paga di base (altrimenti detto minimo tabellare) che è determinata dal contratto collettivo nazionale in riferimento alla categoria lavorativa;

indennità di contingenza che serve a compensare il potere di acquisto relativo alle retribuzioni;

Elemento Distinto della Retribuzione (EDR), cioè una somma mensile di € 10,33 che è fissa per ogni lavoratore del settore privato indipendentemente dalla propria qualifica.

Seconda parte: i dati di retribuzione effettiva

Nella seconda parte si riportano dettagliatamente i dati relativi alle varie voci di stipendio mensile. In questa sezione si indicano le ore ordinarie di lavoro, quelle di eventuale straordinario, i premi lavorativi e le indennità. Quando si parla di indennità ci si riferisce, ad esempio, ai giorni di ferie goduti, oppure i permessi o le giornate di malattia. In questa sezione è possibile trovare talvolta dei dati che fanno riferimento agli anticipi sul TFR, i premi di produttività o la tredicesima e quattordicesima.

Terza parte della busta paga: contributi e stipendio al netto delle trattenute

Questa sezione è la più robusta in quanto contiene numerosi dati di interesse del lavoratore. Nello specifico, nella terza parte della busta paga troviamo:

A) i dati previdenziali: qui si trova il totale dei contributi relativi al lavoratore utili ai fini pensionistici. Questi contributi sono in parte a carico del lavoratore e in parte a  carico del datore di lavoro;

B) i dati fiscali relativi all’imposta IRPEF, alle detrazioni e alle addizionali;

C) il Trattamento di Fine Rapporto (TFR): questa voce è presente solo al momento della cessazione del contratto e del rapporto lavorativo;

D) lo stipendio al netto delle trattenute: questa è la somma che effettivamente il lavoratore percepisce sgravata di tutti gli oneri e le trattenute.

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