Oggi detenere soldi liquidi sul conto corrente è quasi un lusso da ricchi per almeno due motivi. Da un lato i costi dei servizi, inclusi quelli legati alla gestione del conto, vanno aumentando. Sommati a quelli legati all’aumento di frutta e verdura, carburanti e mutui, etc., s’impone la necessità di tagliare i costi in ogni direzione.
Dall’altro le occasioni di spesa giornaliera non si contano, con la conseguenza che i soldi non bastano mai. Pertanto c’è bisogno di ampliare le fonti di reddito, sia attive che passive.
Tra queste ultime troviamo i proventi derivanti dagli investimenti. Ponderando durata, rischio e rendimento si possono generare piccole entrate annue. Vediamo allora come investire i soldi in banca senza rischi e guadagnare delle piccole rendite di medio termine.
La soluzione del conto deposito per guadagnare più del 2% netto
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Una possibile soluzione la offrono i conti deposito, prodotti finanziari che prevedono un guadagno certo e noto già in partenza. Il conto in genere non prevede costi di apertura, gestione e chiusura ed è molto sicuro se l’intermediario aderisce al FITD. In tal caso, infatti, il deposito è garantito fino a 100mila euro.
Questi conti si dividono in liberi e vincolati, a seconda della possibilità o meno di smobilizzo anticipato del denaro. I rendimenti maggiori si ottengono sui CD vincolati, e secondo gli esperti le soluzioni migliori sono quelle di breve-media durata.
Giusto per avere un’idea, consideriamo ad esempio il prodotto a vincolo di Cherry Bank a 60 mesi. L’intermediario offre il 3,20% lordo annuo (2,27% netto e imposta di bollo a carico del cliente) e non prevede lo sblocco anticipato del vincolo.
Come investire i soldi in banca senza rischi e guadagnare più del 3% netto
Una seconda opportunità di guadagnare più del 2% netto e a rischio contenuto la offrono i titoli di Stato. Quest’anno i rendimenti sono saliti, per cui la possibilità di conseguire buoni risultati non richiede lunghi tempi d’investimento.
Al momento in cui scriviamo, i bond che scadono dall’estate del 2026 in poi rendono almeno il 2% netto. Cioè basta sottoscrivere un BTP con durata residua di 4 anni per conseguire l’obiettivo di un rendimento netto annuo di almeno il 2%.
Prendiamo a riferimento il BTP con ISIN IT0005383309, emesso il 1° settembre 2019 e con scadenza al 1° aprile 2030. Il bond ha una durata residua di 7,6 anni e una cedola lorda annua all’1,35%.
Tuttavia, grazie all’attuale prezzo di mercato a circa 87,10 centesimi il rendimento effettivo netto annuo oscilla sul 2,911%. Niente male se si considera anche il grado di rischio insito allo strumento.
Ricordiamo infatti che essi godono della garanzia dello Stato sul capitale investito. Cioè a scadenza l’emittente restituisce sempre il valore 100 di emissione iniziale. Inoltre godono di un regime fiscale di vantaggio. La tassazione è agevolata al 12,50% e inoltre sono esenti dall’imposta di successione.
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