Il risultato complessivo di un guadagno, fosse da impresa o da lavoro o da capitale, lo si misura sempre in funzione di più elementi messi insieme. I principali sono il rischio corso, i costi (in input) sopportati, il tempo impiegato per conseguirlo. In sintesi, il “buon” guadagno è quello che si avvicina il più possibile al concetto di “massimo risultato con il minimo sforzo”. Poi tutto dipende da caso a caso, per cui è impossibile procedere per generalizzazioni o leggi universali valide per tutti.
Nel campo degli investimenti il sogno di ogni risparmiatore è quello di guadagnare il più possibile. Ma cosa s’intende “guadagnare tanto”, in relazione a cosa?
Quando un investimento può dirsi pessimo, buono o ottimo?
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In effetti quest’espressione è relativamente priva di senso se non la si aggancia ad almeno 3 considerazioni:
- in quanto tempo?
- con quale grado di rischio;
- impiegando quale capitale iniziale?
Il diverso combinarsi di questi 3 elementi porta, in definitiva, a farsi un minimo giudizio tra un guadagno pessimo, buono o ottimo. Un conto è guadagnare 1.000 euro netti in 10 anni investendo 15mila euro, un altro è farli in 4 anni con soli 5mila euro iniziali. Invece si potrebbe parlare di investimento eccellente nel caso, ad esempio, di mille euro netti in 10 mesi con un capitale di 7.000 euro.
Ovviamente si tratta di concetti molto relativi, dove tutto dipende dai 3 elementi in input di cui sopra e dalle proprie aspettative personali.
Il titolo di Stato con scadenza e rendimento al %
Prendiamo il caso del reddito fisso. Per esempio, come guadagnare il 20% con BTP e titoli di Stato? Una prima strategia potrebbe essere quella di scegliere un bond il cui rendimento consenta di ottenere, a scadenza, il 20% complessivo.
Oggi grazie al rialzo dei rendimenti è possibile conseguire simili risultati anche con titoli di media durata. Ad esempio il BTP ISIN IT0005340929 scade il 1° dicembre 2028, una cedola lorda del 2,80% e prezza circa 95 centesimi. Acquistandolo a questi prezzi e portandolo a scadenza (tra 5 anni e 8 mesi e mezzo) si ottiene un guadagno totale netto intorno al 19,3%.
Aumentando di 7 mesi la scadenza (15 giugno 2029), ecco il BTP 2,80% che prezza 93,85 centesimi. In questo caso la minore quotazione e la durata più lunga del bond consentono di avere un rendimento totale di circa il 22%.
Come guadagnare il 20% con BTP e titoli di Stato? Ecco due bond per due diverse strategie
Una seconda strategia, invece, è molto più speculativa della prima e quindi adatta esclusivamente ai cuori forti. Tradotto, solo a chi ha alta propensione al rischio ed elevata dimestichezza sul come muoversi sui mercati finanziari.
Le possibili soluzioni sono due. La prima consiste nell’inserire in portafoglio un bond sotto cento e sperare che ritorni a cento molto prima della scadenza. Potrebbero servire anni o, nella peggiore delle ipotesi, attendere la scadenza del titolo per avere 100. Pertanto è bene sapere che l’operazione potrebbe generare anche una perdita in conto capitale in caso di rivendita anticipata.
In alternativa si può fare trading sui bond al pari di quanto avviene con le azioni di Borsa o altri asset quotati. Si punta quasi tutto sui movimenti dei prezzi, mentre il contributo della cedola risulta secondario o marginale. Qui i titoli più ricercati
sono quelli con elevata duration, che possono far guadagnare o perdere tanti soldi anche in poco tempo. Morale, è un percorso adatto solo ai risparmiatori evoluti e molto addestrati, tutt’altro che alla portata di tutti.