Come giustificare il versamento di contanti sul conto corrente? Se il titolare di un conto corrente dovesse ritrovarsi del denaro in contanti come può giustificare il versamento in banca senza far scattare verifiche fiscali? Fino a quale somma il correntista può depositare liquidità che ha ricevuto in dono o per un lavoro che ha svolto? Deve sempre giustificare al funzionario bancario da chi ha ricevuto i soldi in contanti o come ne è venuto in possesso? Anche il versamento di somme di denaro inferiori ai 3000 euro potrebbero far correre il rischio di un’ispezione da parte dell’Agenzia delle Entrate?
In un precedente articolo abbiamo già informato i nostri lettori su “Quanti soldi si possono versare sul conto corrente?”. Esiste molta libertà in merito a prelievo e versamento di denaro sul conto bancario, ma esiste anche la possibilità che il Fisco controlli i movimenti. Vediamo in due minuti come giustificare il versamento di contanti sul conto corrente ed evitare di essere oggetto di ispezioni. Eventuali controlli potrebbero partire soprattutto in presenza di operazioni sospette, di rari prelievi di denaro e di frequenti versamenti di importanti somme. State comunque certi che non saranno le piccole somme a mettere in moto la macchina degli accertamenti fiscali.
Come giustificare il versamento di contanti sul conto corrente
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Non sempre il correntista che effettua il versamento di contanti è tenuto a spiegare come si è procurato il denaro o da chi lo ha ricevuto. Diventa inevitabile giustificare il deposito quanto si inizia a versare più soldi di quelli che si guadagnano. Chi ha l’accredito bancario di uno stipendio di 1600 euro e versa somme di denaro pari a 3000/4000 euro dovrà fornire spiegazioni.
Quando ricevete denaro in regalo da parenti e amici abbiate cura di farvi lasciare una testimonianza scritta che attesti il dono. Una lettera, un messaggio, un telegramma da parte del donatore vi darà la possibilità di mostrare da dove provengono i contanti. Se invece i contanti che intendete versare sul conto derivano da una vincita alla lotteria dovrete conservare la ricevuta per almeno 7 anni.
Stessa accortezza deve usare chi, a seguito di un sinistro o di un torto, ha ricevuto un risarcimento. Conservando per i successivi 7 anni la documentazione relativa al rimborso sarà sempre in regola col Fisco potendo giustificare la provenienza lecita del denaro.