“Giocare in Borsa” è l’espressione in assoluto più utilizzata da chi con la Borsa non ha nulla o poca a che fare. E che al contrario “manda in bestia” coloro che con essa ci opera e lavora H 24. Come giocare in Borsa? Astenendosi per non perdere soldi. Vediamo i perché senza scomodare le teorie finanziarie più complesse e quindi di difficile comprensione. Partiamo anzitutto dal verbo “giocare”: esso va bene quando di mezzo c’è un pallone, o una scacchiera o – nel caso dei bimbi – un giocattolo. O al più la domenica, come ai vecchi tempi, quando con gli amici si faceva “la bolletta” per scommettere sulle partite di calcio. Ma quando in palio ci sono i soldi, il verbo giocare va eliminato. Non ci deve neanche lontanamente passare per la testa. Ogni “consapevole risparmiatore” deve (e non: dovrebbe) infatti usare il termine “protezione”.
La “protezione” dei quale prima regola madre
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Dunque, come giocare in Borsa? Astenendosi per non perdere soldi. Quei soldi infatti, a meno che non siano stati rubati o regalati (e quindi non ne apprezziamo integralmente l’importanza, il valore) sono i nostri risparmi. Sono le nostre cene in pizzeria, le vacanze e i vestiti a cui abbiamo rinunciato fino a ieri per assicurarci contro gli imprevisti futuri. Sotto questo punto di vista li possiamo quindi reputare “sacri”: cioè non saranno mai il nostro altare sacrificale, ma la prima ancora nella tempesta. Ecco perché vanno tutelati.
Che non vuol dire “regalarli” alle banche o tenerli sotto il materasso o in qualche gestione anemica. Ma neanche bruciarli in Borsa. Pensare oggi compro un titolo e domani faccio un +5% non è meno folle di pensare di sapere quale sarà il risultato esatto di Inter-Juve. Ci si può “azzeccare”, ma, appunto: “azzeccare”, niente di più. Il destino ci sorride una volta, per sbaglio, e stop. Per operare sui mercati ci vogliono invece strategie, competenze, tecniche. E tanto, ma veramente tanto studio e tanta simulazione a priori.
In Borsa le scommesse costano care: azzerano il portafoglio
Allora, come giocare in Borsa? Astenendosi per non perdere soldi. Ora, è evidente che non tutti nella vita si può nascere trader. Come non tutti possiamo essere medici o macellai o autisti o geometri. Questo ci aiuta a capire che non bastano €10.000 per potersi lanciare in Borsa. Equivale a perdere sistematicamente soldi. I propri. Occorrono regole, chiare, semplici e valide come ad esempio quelle qui esposte. Oppure, se si è consapevoli di essere indisciplinati, o “allergici” allo studio delle tecniche per operare sui mercati, non resta che affidarsi a terzi. Un bravo consulente finanziario (molto meglio se indipendente), iscritto all’albo e con un valido pedigree, potrebbe essere il giusto punto di partenza.