A volte le belle storie di successo nel campo degli investimenti provengono anche dal fronte dei titoli a reddito fisso.
Quest’oggi la Redazione di ProiezionidiBorsa ne analizzerà una in particolare. Essa rimanda al BTP Italia, emesso lo scorso maggio, nel pieno della prima ondata della crisi pandemica. In particolare ci chiederemo come gestire questo BTP che in soli 8 mesi ha guadagnato il 6% circa?
Una sintesi sul BTP Italia
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Ricordiamo, in poche battute, i dati salienti del bond (codice ISIN IT0005410912). Il collocamento di questo quinquennale (scadenza 26 maggio 2025), avvenne a metà maggio 2020 e fu un successo in termini di sottoscrizioni.
Il pubblico retail ne acquistò infatti per quasi 14 miliardi di euro. Mentre gli istituzionali andarono ben oltre e ne sottoscrissero per poco più di 19 miliardi e mezzo di euro. Questo titolo, indicizzato all’inflazione, ha un interesse annuo lordo dell’1,40% e si tratta di un minimo garantito. Esso è pagato semestralmente il 26 maggio e il 26 novembre di ogni anno.
Prevede un premio fedeltà dell’8 per mille (contro il 4 per mille delle precedenti emissioni), ossia 8 euro per ogni 1.000 sottoscritti. Tale premio è riservato alle sole persone fisiche che lo abbiano acquistato in emissione e detenuto fino a naturale scadenza.
Il trend del BTP Italia
Da maggio ad oggi, il BTP Italia si è egregiamente comportato, anche sul mercato secondario. Ma come gestire questo BTP che in soli 8 mesi ha guadagnato il 6% circa?
Questa performance in parte (o soprattutto?) è dipesa dal massiccio piano di acquisti di titoli della BCE intrapreso dalla primavera in poi. Il grafico sottostante (fonte: Investing) ne testimonia benissimo le dinamiche e lo storico del bond.
Dunque, come gestire questo BTP che in soli 8 mesi ha guadagnato il 6% circa?
Dopo soli 8 mesi di vita, il piccolo risparmiatore potrebbe chiedersi cosa fare con questo titolo. Per chi non lo avesse comprato nelle prime ore di sottoscrizione, oggi il titolo lo si compra a circa 105,68. A questo prezzo, quindi, il rendimento effettivo netto annuo oscilla sull’ordine dello 0,08% circa. Ancora, non c’è neanche la possibilità di incassare il premio fedeltà.
Per chi invece lo ha comprato a maggio, il bilancio è sicuramente positivo. Ha infatti già incassato una prima cedola il 26 novembre scorso e, qualora decidesse di rivenderlo in questi giorni, guadagnerebbe anche in conto capitale. Cumulando le due voci, circa un +6,5% di rendimento lordo in 8 mesi: niente male.
L’aridità dei tassi sul reddito fisso
Dunque, il problema semmai si porrebbe in merito alla ricerca di una sua valida alternativa, sempre restando nell’ambito del reddito fisso. Le emissioni successive a quelle di maggio, infatti, sono andate scemando in termini di rendimenti, sempre grazie all’opera della BCE.
Allo stato attuale, dunque, si può solo confidare in un riesplodere degli spread nel corso dell’anno . Altrimenti è difficile sperare, almeno a stretto giro, in rendimenti altrettanto allettanti. Il recente BTP Futura 2028, per esempio, ha un rendimento medio ponderato dello 0,606% (al netto del premio fedeltà).
Alla domanda sul come gestire questo BTP che in soli 8 mesi ha guadagnato il 6% circa, non esiste risposta univoca. Tutto dipende dalle proprie esigenze, i propri tempi e la propria propensione al rischio.
Se quest’ultima è bassa o molto bassa, non sarebbe affatto una pessima idea quella di portare il titolo fino alla sua naturale scadenza. Nel caso opposto, invece, le alternative non mancano, però in questi casi sarebbe necessario un turn-over sulla scelta degli assets. Morale, tutto dipende dalle proprie aspettative e/o esigenze personali.
Ecco dunque illustrato come gestire questo BTP che in soli 8 mesi ha guadagnato il 6% circa. Infine, nell’articolo di cui al link illustriamo quali sono le aspettative di rendimento per chi inizia un investimento azionario nel 2021.