Uno dei requisiti fondamentali per una vita sana ed equilibrata è la gestione corretta dell’aggressività. “Contare fino a dieci” prima di reagire ad una provocazione è essenziale. Quando si tocca tale argomento si pensa sempre alla violenza fisica. Questa, però, è solo una delle manifestazioni.
Ci sono vari tipi di aggressività. Quella fisica si manifesta appunto con comportamenti lesivi dell’incolumità altrui. Ma esiste anche l’aggressività passiva. Essa consiste in un’ostilità sottile ed emerge con atti subdoli e “sotterranei”. L’aggressività verbale, ancora, può essere devastante. Si manifesta tramite urla, insulti, minacce. Si può consumare anche sui social network.
L’aggressività infantile, infine, è particolarmente degna di nota. Quando si manifesta in bambini molto piccoli, questo atteggiamento può spiazzare un genitore.
Ma come gestire in maniera corretta l’aggressività del bambino?
Come si manifesta nei più piccoli
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I modi per esprimere l’aggressività sono numerosi. I bambini hanno pochi filtri, devono ancora imparare a trattenersi. Mentre negli adulti ci possono essere dei canali di sfogo idonei, per i piccoli è più difficile calmarsi.
Un modo classico di esprimere l’aggressività è lo scoppio d’ira. In maniera abbastanza veemente, l’infante può attaccare un compagno di giochi. Spinte, morsi e tirate di capelli sono i mezzi di offesa più usati.
I bambini, inoltre, possono lanciare giocattoli e oggetti della casa. Il loro scopo è chiaramente aggressivo. Possono prendersela anche con gli adulti.
I comportamenti più deleteri, però, sono quelli autolesionisti. I piccoli possono lanciarsi contro le mura, lasciarsi cadere a terra o graffiarsi.
Se alcuni comportamenti sono spropositati, si consiglia di rivolgersi ad un esperto.
Come gestire in maniera corretta l’aggressività del bambino
Un genitore non può rimanere inerme di fronte a tali manifestazioni. Esse possono generare sbigottimento, rabbia o paura nell’adulto. La mossa fondamentale è rimanere calmi e analizzare bene la situazione.
Se le esplosioni del piccolo sono troppo violente, il primo passo è preservare l’incolumità sua e di chi gli sta intorno. Di sicuro è importante far notare il comportamento ed essere fermi. Un rimprovero non troppo duro è importante.
L’aggressività, però, è anche una richiesta. Bisogna interpretarla. Non basta un rimprovero. C’è bisogno che l’adulto parli ed entri in relazione con il bambino. Insegnare dei modi per incanalare altrove l’aggressività è essenziale.
L’adulto, inoltre, deve analizzare le emozioni del piccolo e cercare di spiegarle in modo semplice.
Essere parte dei giochi immaginativi del proprio figlio è di importanza capitale.