Non tutte le pensioni sono uguali nell’importo. Soprattutto in base ai contributi versati che vanno ad incidere sul calcolo dell’assegno spettante. Ma anche le retribuzioni che hanno portato al versamento dei contributi hanno il loro peso. E molto spesso i pensionati che arrivano alla quiescenza con 20 anni di contributi hanno diritto a somme che sono al di sotto dei 500 euro. In molti casi è riconosciuta l’integrazione al trattamento minimo se si rispettano dei requisiti reddituali. In altri casi, pur rispettando detti requisiti, l’integrazione non spetta. E la pensione rimane dell’importo calcolato, ovvero al di sotto dei 500 euro. Ma ecco come garantirsi la pensione minima di 535 euro utilizzando una richiesta che non sempre viene fatta. Per trasformare una pensione che non ne ha diritto a una che vi rientra.
Non tutte le pensioni sono integrabili al minimo
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L’integrazione al trattamento minimo, come abbiamo detto, spetta in presenza di precisi requisiti reddituali che per il 2022 sono:
- redditi personali non superiori a 13.659.88 euro;
- redditi coniugali non superiori a 27.319,76 euro (propri sommati a quelli del coniuge).
Ma non basta soddisfare questo requisito per vedersi integrare al minimo una pensione. Perché non tutte le pensioni sono integrabili al minimo.
La pensione minima, infatti, spetta solo per chi ricade nel calcolo contributivo misto. Ovvero per chi ha contributi versati prima del 1996. Chi ricade nel sistema contributivo puro non ha diritto all’integrazione al minimo. Ovvero chi non ha nessun contributo versato prima del 1996.
Come garantirsi la pensione minima di 535 euro se non si hanno contributi prima del 1996?
Già il calcolo contributivo dà diritto a pensioni decisamente più basse e con 20 anni di contributi è difficile ottenere una pensione molto alta. Non dando diritto neanche all’integrazione al minimo, penalizza ancora di più il pensionato. Ma questo è un problema che con un piccolo trucco, perfettamente legale, si può risolvere.
Si devono collocare contributi prima del 1996. Ma come fare? L’unico modo è il riscatto, sia esso gratuito sia esso oneroso. E non servono moltissimi contributi. Ne bastano anche pochi. Il riscatto, ad esempio, di qualche mese del periodo di studi per ottenere la laurea potrebbe essere sufficiente.
Non serve pagare, anche in modo gratuito si può ottenere lo stesso effetto
Non per forza i contributi in oggetto devono essere pagati. Per gli uomini, ad esempio, basterebbe riscattare il servizio di leva. Dà diritto a contributi figurativi che si collocherebbero (se prestato prima del 1996) nel sistema retributivo. E farebbero ricadere la pensione nel calcolo misto. Dando diritto all’integrazione al minimo.
Per le donne, invece, lo stesso discorso si può fare per eventuali gravidanze avvenute prima del 1996 al di fuori del rapporto di lavoro. L’INPS riconosce, infatti, 5 mesi di contributi figurativi per ogni gravidanza anche al di fuori del rapporto di lavoro. Ed anche in questo caso si farebbe ricadere la pensione nel sistema misto.