Tra le misure che permettono il pensionamento anticipato c’è, senza ombra di dubbio, l’APE sociale. Si tratta di una tipologia di pensione che permette l’anticipo rispetto alla pensione di vecchiaia di ben 4 anni. E andare in pensione prima, ormai, è l’obiettivo di tutti i lavoratori. Con le leggi sulle pensioni che variano di anno in anno, infatti, è sempre più difficile programmare sul lungo periodo la propria uscita dal mondo del lavoro. Ma come funziona l’APE sociale che permette l’anticipo pensionistico?
APE sociale, una misura non per tutti
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L’APE sociale richiede per l’accesso 63 anni di età e dai 30 ai 36 anni di contributi. Questi ultimi variano in base al profilo di tutela a cui si appartiene. Perché la cosa principale da sapere su questa misura, infatti, è che non tutti possono accedervi.
L’APE sociale, infatti, è rivolta solo ai lavoratori che rientrano in determinati profili di tutela e richiede, ad ogni profilo, di soddisfare specifiche condizioni. Disoccupati, caregiver, invalidi, usuranti e gravosi sono i lavoratori che possono richiedere la pensione a 63 anni.
Quando scade la misura?
L’APE sociale, ormai, è rinnovata anno dopo anno con una proroga di 12 mesi. Quella attuale è in vigore solo fino al 31 dicembre 2022 e se non verrà estesa diremo addio a questa misura di anticipo. In ogni caso i rumors fanno pensare che ci attende una nuova proroga dell’APE. La riforma pensioni tanto attesa, infatti, dovrà essere varata dal nuovo Governo, dopo le elezioni del 25 settembre. Ma sicuramente slitterà al prossimo anno.
E questo significa che, per forza di cose, APE sociale e anche Opzione donna potrebbero essere prorogate per un altro anno. In attesa della riforma pensioni definitiva che introduca una misura flessibile. Perché, se anche la Legge Fornero prevede la possibilità di pensionarsi a 63 anni, la misura non è applicabile subito e non riguarda tutti.
Come funziona l’APE sociale che permette di andare in pensione a 63 anni
Quello che bisogna sapere è che l’APE sociale non è una vera e propria pensione. Si tratta, piuttosto, di uno scivolo che accompagna il lavoratore alla pensione di vecchiaia. Infatti la misura, oltre a non prevedere la tredicesima (spetta solo per 12 mensilità l’anno), prevede anche un tetto massimo.
Per chi deve prendere una pensione molto alta, infatti, l’APE sociale non conviene. L’importo mensile massimo erogato è di 1.500 euro, anche se la pensione spettante doveva essere più alta. Ovviamente questo limite permane fino al compimento dei 67 anni. A quell’età, poi, sarà liquidata la pensione di vecchiaia maturata e calcolata realmente sui contributi versati.
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