Al decesso di un parente per gli eredi si aprono tutte le problematiche relative alla successione ereditaria da presentare all’Agenzia delle Entrate. Che ci sia o meno il testamento, che tutti gli eredi siano in accordo o meno, poco cambia. Gli adempimenti sono tanti e molto particolari. E alcuni dei quali mettono a rischio gli stessi eredi anche dal punto di vista fiscale o sanzionatorio. Uno dei casi più diffusi e più pericolosi da questo punto di vista riguarda quello della casa coniugale tra marito e moglie. Immobile probabilmente più diffuso in ogni successione ereditaria. La procedura relativa alla casa di abitazione è assi particolare, soprattutto per quelle che ricadono nella comunione dei beni a prescindere dall’intestazione della stessa.
Come fare la dichiarazione di successione della casa in comunione dei beni senza errori
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Fermo restando il diritto del coniuge superstite ad abitare la casa sede del nucleo familiare fino a quando il defunto era in vita, su questo immobile le procedure ereditarie sono assai particolari. Possono essere differenti da caso a caso e sono procedure che vanno prese con le pinze. Quando gli eredi vanno ad effettuare una dichiarazione di successione devono ricercare tutti i beni appartenuti al defunto. E sull’immobile l’operazione è quella delle visure catastali. Si passa al setaccio tutti gli averi del defunto presenti in catasto e recuperati tramite codice fiscale per ognuna delle conservatorie dove gli immobili sono presenti. Un errore comune è quello di non recuperare le visure catastali anche del coniuge. Infatti per effettuare nel miglior modo possibile una dichiarazione di successione bisogna verificare anche gli immobili appartenuti o appartenenti al coniuge superstite.
Questo perché dal 1979 le case acquistate da uno dei due coniugi, dopo il matrimonio ed in presenza di comunione dei beni, devono essere riportate nelle dichiarazioni di successione anche del defunto. E questo a prescindere che la casa sia intestata ad entrambi i coniugi o solo a quello che è rimasto in vita. In altri termini nonostante la casa non è intestata all’altro coniuge, l’interessato alla dichiarazione di successione deve inserire quell’immobile come fosse anche di proprietà del defunto. Non esiste altra strada sul come fare la dichiarazione di successione della casa che si trova in questa situazione. Il fatto che la ricerca catastale sul codice fiscale del defunto non dia traccia di questo immobile, espone a errori molto comuni in sede di dichiarazione.
La comunione dei beni
Ciò che assume rilevanza è il fatto che la casa acquistata dopo il matrimonio in regime di comunione dei beni, pur se intestata solo ad uno dei due coniugi, per la metà appartiene anche all’altro. E nella dichiarazione di successione l’erede deve inserirla al 50%. In successione l’interessato deve inserire la metà della casa, nonostante al catasto risulti al 100% sua. Il calcolo delle quote di successione è ciò l’erede deve provvedere a fare con questo adempimento. Nel momento del decesso, è inevitabile che la comunione dei beni si sciolga. In questo caso il 50% dei beni in comunione va in successione. Se c’è solo il coniuge superstite, questo aggiunge alla sua quota l’ulteriore 50% appartenuto al defunto.
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