Milano in vetta alla serie A. L’Inter in fuga e il Milan subito dietro, con i tre punti di distacco, frutto del derby perso. Poi, ecco la sorpresa che non ti aspetti. Davanti al Napoli Campione d’Italia, alla Juventus, alle romane, ecco il piccolo Lecce. Partito tra lo scetticismo generale, al momento, è la sorpresa più bella del calcio italiano.
Domani sera a Torino, all’Allianz Stadium, i salentini giocheranno contro i bianconeri padroni di casa, reduci da una clamorosa sconfitta a Sassuolo. Nessuno, neanche il più ottimista dei tifosi del Lecce, avrebbe mai pensato di arrivare a questa sfida guardando la Juve dall’alto.
Non solo, insieme alla capolista Inter, è l’unica squadra ancora imbattuta in serie A. Un vero e proprio miracolo, se consideriamo i conti economici. Infatti, scenderanno in campo il monte ingaggi più alto del nostro campionato, contro il penultimo. 151 milioni contro 15. Un decimo esatto.
Sulla carta non c’è partita, ma poi, spesso, il campo dice una cosa diversa. Se sarà così lo scopriremo tra poche ore. Rimane, però, il dato di queste prime partite, con i salentini terzi in classifica e senza sconfitte.
Quanto è costata la squadra salentina
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Protagonista assoluto della costruzione di questa squadra è indubbiamente il direttore sportivo Pantaleo Corvino. Il responsabile dell’area tecnica che fece grande il Lecce agli inizi degli anni 2000, portandolo a vincere due scudetti nel campionato primavera, oltre a scoprire moltissimi talenti.
Dopo sette anni di soddisfazioni, Corvino lascia il Salento per approdare alla Fiorentina e, successivamente al Bologna. Con i viola visse annate di alto livello, meno con i felsinei, fino al grande ritorno a Lecce nel 2020, con la squadra in serie B. Ebbene, in un anno la riporta in A, vincendo anche un altro scudetto primavera.
A giugno, poi, la separazione dal tecnico Baroni, per problemi economici e la scommessa su D’Aversa, reduce da due esperienze negative a Parma e Genova, sponda Sampdoria. Un budget risicato che serve a riscattare alcuni prestiti e a scommettere su due sconosciuti attaccanti, Almqvist e Krstovic. Acquistati entrambi per una cifra complessiva di 7 milioni di euro, finanziata dalla cessione di un altro colpo magico di Corvino.
Come fare bene calcio con pochi soldi: la lezione del Lecce
Infatti, è stato venduto il centrocampista Hjulmand ai portoghesi dello Sporting Lisbona per 20 milioni. Acquistato tre anni fa per 170 mila euro, il suo sacrificio ha permesso al club di migliorare puntando su altri giocatori di prospettiva.
Se durerà o meno questa favola non è dato sapere. Quel che è certo è che a Lecce si opera con molta attenzione. Un occhio al bilancio e uno verso quei mercati sottovalutati dai grandi club. Acquistare a poco e rivendere a molto è il mantra di ogni direttore sportivo.
In pochi lo sanno ancora fare, figura sempre più sottovalutata nel calcio moderno, tra algoritmi, amici procuratori e presidenti ogni anno più invadenti.
Il miracolo Lecce è da prendere esempio per capire come fare bene calcio con pochi soldi. Conciliare l’aspetto sportivo con quello economico è tutt’altro che semplice oggi, ma, per fortuna, è ancora possibile. I soldi non vanno in campo, la palla continua a essere rotonda e Davide può battere Golia. Sono luoghi comuni? Forse, ma corrispondono a verità.
Il campionato è lungo, il Lecce, probabilmente, ritornerà tra i ranghi, ma, di sicuro, quella salentina è società competente che può insegnare anche alle più grandi. Juventus compresa.