Come evitare di pagare multe salate quando arrivano a casa dopo questo termine

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L’articolo 201 del Codice della Strada pone la regola generale per cui le violazioni debbano essere immediatamente contestate. Del tutto eccezionale è, invece, la contestazione differita. L’articolo 201 spiega che si procede alla contestazione differita quando non sia possibile la contestazione immediata indicandone puntualmente le ragioni. L’articolo prosegue prevedendo eccezionalmente solo 9 casi in cui è possibile la contestazione differita.

Come evitare di pagare multe salate quando arrivano a casa dopo questo termine

Il momento in cui viene contestata una multa è molto importante. Infatti, da quel giorno parte la possibilità di ricorrere in tribunale o al Prefetto per l’annullamento del verbale. È noto, inoltre, come nei primi 5 giorni dalla contestazione della violazione il pagamento possa essere effettuato con una riduzione del 30% del valore del verbale. Se si paga la multa entro 60 giorni il valore del verbale diventa quello ridotto indicato nel bollettino allegato. Allo scadere di ogni sei mesi, da questo momento, vi è un aumento del 10% dell’importo della multa a titolo di interessi.

Dunque, come visto, la notifica della multa è un momento particolarmente importante perché incide su due aspetti veramente rilevanti per il cittadino, l’impugnazione e l’importo della multa stessa. Dunque è molto importante sapere che la notifica differita della multa è legittima solo se effettuata entro 90 giorni dall’infrazione stessa. Se la multa dovesse giungere più tardi del termine di 90 giorni al destinatario, questa, solo per tale motivo, sarebbe illegittima. Bisogna fare molta attenzione a questi 90 giorni perché ci indicano come evitare di pagare multe salate se l’amministrazione non rispetta i termini di legge.

L’importanza del termine di notifica per la giurisprudenza

È particolarmente importante, allora, capire da quando esattamente iniziano a decorrere i 90 giorni che l’Autorità ha a disposizione per notificare il verbale. A chiarirlo è intervenuta la Corte di Cassazione con l’ordinanza 7066 del 2018. I Giudici hanno spiegato che il termine di 90 giorni decorre dal giorno dell’infrazione del Codice della Strada da parte dell’automobilista. E non, invece, dall’accertamento dell’illecito effettuato dalle autorità nei giorni successivi all’infrazione stessa. Nel caso analizzato dalla sentenza, si trattava di multa per eccesso di velocità registrata tramite misuratore elettronico di velocità (autovelox).

Il Comune di Milano (amministrazione a cui faceva capo l’apparecchio) aveva notificato le multe entro 90 giorni, ma partendo dal momento dell’accertamento della sanzione. Più in particolare dalla lettura delle foto all’interno dei suoi uffici, e non partendo invece dal giorno in cui è stata commessa l’infrazione. I Giudici della Cassazione hanno annullato tutti questi verbali proprio valorizzando il fatto che i 90 giorni partono dalla data dell’infrazione. Il cittadino non può rispondere di inefficienze interne all’amministrazione. Dunque quando si riceve una multa a contestazione differita, attenzione a controllare bene la data da cui partono i 90 giorni. Se questi partono da un momento diverso dalla data dell’infrazione la multa potrebbe essere annullata.

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