La fretta è una cattiva consigliera, così recita un antico proverbio che ci invita a riflettere prima di agire. Forse non sapevamo che varrebbe anche per le nostre abitudini a tavola e che la fretta avrebbe un’incidenza negativa sulla salute. È questo il risultato di uno studio che pone l’aumento del colesterolo in relazione con il tempo dedicato ai pasti. Chi mangia in fretta, infatti, avrebbe maggiori probabilità di avere il colesterolo alto. Vediamo dunque come e quando bisognerebbe mangiare per abbassarlo.
Che cos’è il colesterolo?
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Il colesterolo non è nient’altro che un grasso presente nel sangue, importante per lo svolgimento di alcune funzioni vitali dell’organismo. Tuttavia, quando è presente in quantità eccessive, rappresenta un fattore di rischio per la salute, in particolare perché favorirebbe l’insorgenza di malattie cardiache.
I livelli di colesterolo aumenterebbero in presenza di sovrappeso e obesità, di vita sedentaria e di abitudini poco salutari, come il fumo. Un ruolo importante giocherebbe anche la dieta, soprattutto se ipercalorica e privilegia alimenti ultraprocessati, i cosiddetti cibi spazzatura. Rivedere le proprie abitudini di vita e modificare lo stile alimentare sarebbe fondamentale quindi nella lotta contro l’ipercolesterolemia.
Cos’è che lo farebbe aumentare?
I risultati di uno studio ci invitano tuttavia a porre l’attenzione anche sul tempo da dedicare ai pasti se vogliamo vincere la nostra battaglia contro il colesterolo alto. Grazie a questa ricerca si sono ottenuti maggiori dettagli su come e quando bisognerebbe mangiare per ridurre il rischio di ipercolesterolemia.
L’indagine ha preso in esame le abitudini di un gruppo di persone obese, evidenziando che chi consumava i pasti in meno di 20 minuti non solo accumulava chili di troppo, ma aveva maggiori probabilità di favorire l’insorgenza dell’ipercolesterolemia. Mangiare molto rapidamente, infatti, ci indurrebbe a consumare più cibo ingannando il cervello sulle reali necessità caloriche dell’organismo. Per avvertire senso di sazietà occorrerebbero almeno 20 minuti, il tempo minimo che i ricercatori ritengono si debba riservare ai pasti.
Chi consuma i pasti troppo velocemente, magari in piedi al bancone di un bar o mentre si occupa di altre cose contemporaneamente, di solito ingurgita più portate. Inoltre sceglie di norma piatti pronti e ultraprocessati, ipercalorici e ricchi di sale. Le conseguenze le conosciamo. Concedersi almeno 20 minuti per un pasto aiuterebbe molto nella prevenzione dell’ipercolesterolemia e dell’obesità ad essa collegata.
Come e quando bisognerebbe mangiare per abbassare il colesterolo naturalmente
E ora parliamo di buone abitudini. Dovremmo riappropriarci del nostro tempo e ricordare che i pasti sono anche un momento di convivialità. Dedicare al pranzo e alla cena circa 40 minuti potrebbe giovare al nostro benessere fisico e psichico. Dovremmo sederci a tavola rilassati e senza fretta, magari conversando con i nostri commensali e gustando ogni boccone.
Sarebbe anche importante non trascurare gli spuntini per non arrivare a tavola molto affamati. A metà mattina potrebbe andare bene un frutto di stagione accompagnato da una decina di mandorle o due noci o analoga quantità di nocciole. La frutta secca infatti è ricca di omega 6 che ridurrebbero il colesterolo cattivo, quello LDL. Si potrebbe consumare anche uno yogurt magro poco prima di pranzo se si ha molta fame.
Nel pomeriggio uno yogurt magro o di soia e delle tisane non zuccherate ci permetterebbero di arrivare a cena senza aver voglia di ingoiare un bue. In questo modo contrasteremmo anche il gonfiore addominale molto spesso prodotto dall’aria che si ingurgita mangiando velocemente.
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