Il contratto di lavoro di tipo subordinato fa nascere una serie di diritti e doveri, in capo tanto al datore quanto al dipendente. I doveri del dipendente sono quelli di prestare la propria attività in base alle indicazioni del datore e per l’orario stabilito dal contratto. Mentre il datore di lavoro deve garantirgli lo stipendio concordato e tutte le previdenze previste dalla legge. Oltre a questo, il datore deve assicurare ai propri lavoratori che la propria attività si svolga in un luogo sicuro. Tanto per la loro integrità fisica che tranquillità psicologica. Se il datore non adotta tutte le misure necessarie alla loro sicurezza, il codice penale lo sanziona pesantemente.
Allo stesso modo, il datore viene sanzionato se è lui stesso a pregiudicare la salute dei suoi dipendenti. Ad esempio, oggi si parla spesso di mobbing. Si tratta di una serie di comportamenti, tenuti dal datore o dai colleghi, con l’obiettivo di emarginare un dipendente. Oltre a configurare il reato di atti persecutori, questo comportamento permette a chi lo subisce di chiedere un ingente risarcimento.
Gli obblighi del datore di lavoro
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Pochi sanno come è possibile registrare, attraverso dispositivi elettronici, le conversazioni con il datore o con i colleghi. Questo quando tali registrazioni servano per dimostrare la commissioni di reati da parte di colleghi e capo. Più nel dettaglio si è occupata del problema la Corte di Cassazione 31204 del 2021. I giudici hanno spiegato che normalmente registrare conversazioni tra soggetti inconsapevoli e senza il loro consenso è vietato. Costituisce, infatti, una evidente violazione della privacy.
I giudici, però, spiegano che questo principio ha un’eccezione. Quando registrare le conversazioni, o addirittura delle minacce, serva per difendere i propri diritti in giudizio. Il lavoratore può, cioè, registrare datore e colleghi quando debba, attraverso le registrazioni, provare che abbiano commesso un reato ai suoi danni.
Come è possibile registrare conversazioni e minacce del datore di lavoro
Ad esempio, il dipendente può usare le registrazioni per dare la prova del mobbing che subisce da parte di datore e colleghi. Secondo i giudici, però, il dipendente può utilizzare queste registrazioni solamente nel processo che andrà ad instaurare. Non può, invece, diffonderle, nemmeno a scopo di denuncia pubblica. Infatti, in questo modo violerebbe ingiustamente la privacy dei soggetti coinvolti. Quindi, il dipendente può registrare datore di lavoro e colleghi solo per utilizzare questi documenti in un processo e non in altre sedi.
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