Grazie alla consulenza degli Esperti di ProiezionidiBorsa valuteremo come e chi può prelevare soldi dal libretto postale del defunto. Non sono pochi i contribuenti, soprattutto quelli più avanti con l’età, che scelgono di depositare i propri risparmi alle Poste. Nel momento del decesso del titolare del conto corrente postale possono sorgere difficoltà in merito alla legittimità di alcuni prelievi. Si corrono difatti dei rischi qualora si decida di recarsi presso uno sportello a ritirare delle somme di denaro dal deposito del parente deceduto. Anzitutto tale intenzione potrebbe esporre alla diffidenza degli altri potenziali eredi che non valuterebbero positivamente delle operazioni sul conto postale del familiare deceduto.
In un articolo precedente abbiamo risposto ai Lettori che chiedevano “Come fare a prelevare soldi dal conto corrente del defunto per pagare il funerale”. La domanda risulta quanto mai legittima perché spesso, soprattutto in caso di improvviso decesso, non si dispone del denaro per le onoranze funebri. Torna pertanto utile sapere come e chi può prelevare soldi dal libretto postale del defunto senza commettere azioni illegali. Anzitutto conviene precisare che non hanno alcunché da temere gli eredi che non dispongono della delega ad effettuare operazioni sul conto corrente postale del defunto. Ciò perché a tutela dei potenziali eredi del deposito postale intervengono precise disposizioni legislative.
Come e chi può prelevare soldi dal libretto postale del defunto
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Con la morte dell’intestatario del libretto postale, Poste italiane provvede a bloccare qualunque operazione sul conto del de cuius. Per poter acquisire la titolarità delle somme di denaro in deposito occorre dapprima presentare all’Agenzia delle Entrate la dichiarazione di successione. Tuttavia, secondo quanto riporta la guida informativa presente sul sito delle Poste, tale dichiarazione non sempre è necessaria. Inoltre si deve richiedere all’ufficio postale di competenza il rilascio della dichiarazione di credito per avviare la procedura che consente l’operatività sul libretto.
Ha facoltà di richiedere la dichiarazione di credito l’erede o il soggetto legittimato come ad esempio l’esecutore testamentario, il legatario o il curatore. Fra i documenti necessari figurano carta di identità, codice fiscale del richiedente, dati anagrafici e certificato di morte e dichiarazione sostitutiva di atto notorio. Quest’ultima deve riportare l’attestazione di atti e fatti a conoscenza del richiedente secondo quanto statuiscono le disposizioni del DPR 445/2000.