Come dividere una casa in 2 per ridurre l’ISEE e avere accesso a Bonus e sussidi o per sistemare gli eredi di un defunto 

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Dividere una casa andando a creare due appartamenti è una di quelle cose che vengono fatte per avere alcuni vantaggi. Ci sono questioni ereditarie per esempio, oppure motivazioni relative alla fruizione di Bonus collegati al nucleo familiare. Dividere casa in due appartamenti è ammesso dalla Legge. La procedura che non è semplice, prevede anche numerosi costi. Prima di effettuare un’operazione di questo genere occorre valutare bene Il solito rapporto costi-benefici. Resta comunque una possibilità per chi si trova in determinate condizioni e non ha alternative da questo punto di vista.

Come dividere una casa in 2 per ridurre l’ISEE e avere accesso a Bonus e sussidi o per sistemare gli eredi di un defunto

Una delle motivazioni principali che può spingere un contribuente a voler dividere una casa in due e quella dell’eredità. Infatti gli immobili sono tra i beni maggiormente interessati dalle dichiarazioni di successioni, dai testamenti e dai lasciti in genere. Due figli che non hanno casa, potrebbero così trovare conveniente dividere l’immobile ereditato da un genitore defunto. Un’altra motivazione molto frequente che spinge nella direzione di suddividere in due un appartamento è senza dubbio quella fiscale o reddituale.

La casa di abitazione di un nucleo familiare infatti, incide meno sull’ISEE rispetto ad una casa diversa da quella principale. Questo incide sulle tasse, dal momento che sulla prima casa per esempio l’ISEE non è dovuta. E anche nelle dichiarazioni dei redditi la casa di abitazione non concorre alla formazione del reddito imponibile. È evidente che una casa lasciata da un genitore finché resta seconda casa per gli eredi, lo costringe a pagare le tasse. Sapere come dividere una casa in 2, ad esempio tra i tra due figli, permette di farla diventare per entrambi la prima casa, produce un risparmio in termini di tassazione.

Anche sussidi e Bonus spingono verso questa scelta

Non meno importante è l’impatto che gli immobili hanno sull’ISEE. Ed essendo l’ISEE lo strumento utile a percepire il reddito di cittadinanza o altri Bonus e agevolazioni, è evidente che anche in questo caso la divisione può essere vantaggiosa. Per esempio, i beni immobili di un richiedente il reddito di cittadinanza non devono superare i 30.000 euro. Una cifra che deve essere al netto della casa di abitazione.

Non è raro che l’INPS respinga domande da parte di chi, per colpa di una casa in più, supera questo tetto. La divisione di un immobile può tornare utile anche per spostare la residenza di un figlio per esempio. Infatti la presenza nel nucleo familiare di persone che hanno reddito può incidere negativamente sulle richieste del sussidio o di altre prestazioni assistenziali. Un figlio che va a vivere da solo nella casa in più fuoriuscita dalla divisione, può eliminare questo problema. Inoltre può essere utile il trasferimento del figlio nella casa fuoriuscita dalla divisione, anche per garantire a lui stesso vantaggi e agevolazioni, su cui ci sarebbero impedimenti per colpa dei redditi dei familiari.

Approfondimento

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