Tra le principali aspirazioni dell’uomo, neanche tanto recondite, la piena salute, la perenne giovinezza e la ricchezza occupano da sempre i primi posti. Si tratta di aneliti spesso destinati tali e stop. Bellezza e salute con il tempo svaniscono, a chi più e a chi meno. Quanto alla ricchezza, in genere si pretende la svolta senza nessuna modifica di abitudini o sforzo alcuno.
Un sogno, quindi, più che una reale aspirazione!
L’arte del diventare ricchi, o meno poveri, a seconda dei casi, non è affatto una scienza esatta. Spesso si tratta di avanzare per prove, tentativi e correttivi in corso. Ad ogni modo, come diventare veramente ricchi a primavera partendo da zero o anche con un buon stipendio?
Chi sostiene che le cose non possano cambiare mai è, almeno in parte, in malafede. Al netto delle eccezioni molto (ma non tutto!) dipende dalla nostra buona o pessima forza di volontà nel perseguire gli obiettivi preposti.
Primo imperativo: resetta il mindset
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Il segreto del successo sta anzitutto nella testa, prima ancora che nelle opere da mettere in atto. Tradotto vuol dire adottare abilità ed abitudini di successo come la programmazione del quotidiano, la gestione oculata del tempo e delle risorse, etc. Ripetere all’infinito azioni positive porta all’adozione di abitudini e di un carattere di successo.
Poi vanno abolite le false credenze sul denaro (tipo: “lavorano solo i raccomandati”; “impossibile diventare ricchi con il lavoro”; etc) che portano all’immobilismo. Insomma, per partire con il piede giusto occorre sposare il detto volere è potere, altrimenti si tratterà solo di una banale perdita di tempo.
Studiare, studiare e ancora …studiare!
Sapere è potere e lo si può comprendere in almeno due direzioni. Da un lato si ampliano le competenze e quindi si aumentano le opportunità di guadagno. Inoltre si possono aumentare le proprie aspettative retributive, dato che la paga è funzione diretta del valore aggiunto apportato. Dall’altro si tagliano i costi, in quanto si riduce la potenziale dipendenza dagli altri su uno o più fronti dell’agire umano.
Eliminare i debiti e risparmiare costantemente
Ora passiamo al piano operativo vero e proprio. La prima cosa da fare è quella di disfarsi di tutti i “debiti cattivi” (non il mutuo casa, per esempio) su cui si pagano interessi salati e che impegnano già oggi le risorse future. Gli interessi negativi sono una pesante zavorra sul sentiero della ricchezza.
Il discorso s’inverte radicalmente con gli interessi attivi, che generano una rendita più o meno costante nel tempo. Spesso si pensa che investire è pericoloso e/o un’attività esclusiva per ricchi. Niente di più sbagliato: è molto pericoloso non sapere su cosa si sta investendo, non l’investire in sé. Le operazioni speculative possono far guadagnare anche il 20% in poco tempo, ma sono adatte soltanto a poche fasce di risparmiatori.
Come diventare veramente ricchi a primavera partendo da zero o anche con un buon stipendio?
Andando oltre, per diventare ricchi veramente occorre fare quelle due cose tanto indigeste quanto fruttuose: tagliare le spese e incrementare le entrate! Inutile girarci intorno, non esistono scappatoie: la magia sta nel condurre magistralmente l’ordinario.
Sul fronte delle uscite andrebbero rivisitate e magari limate le spese fisse. Quelle variabili andrebbero messe in discussione prima ancora di sostenerle: sono sempre e tutte strettamente necessarie? Solo per una parte di esse diremmo di sì, poi potrebbe essere una sfilza di no. Secondo, evitare di pagarle con carta di credito ed optare per quelle di debito o Bancomat. Queste visualizzano costantemente l’effettivo budget disponibile.
Sul fronte entrate, invece, ingegnarsi su un secondo lavoro, fisso o occasionale, che consentisse di incrementare le risorse disponibili. Parimenti sarebbe opportuno accrescere le proprie competenze professionali prima di aspirare a un salto salariale.
Interesse semplice? No grazie
Conosci la differenza tra il regime di capitalizzazione semplice e quello composto? Il primo produce semplicemente interessi, il secondo è una piccola grande bomba. Trasforma infatti in capitale gli interessi periodici conseguiti e li mette a produrre a loro volta nuovi interessi.
Per usare una metafora, assomiglia alla palla di neve che mentre cade da cima a valle s’ingrossa sempre più di nuova neve. Giusto a titolo di esempio, il montante finale di un capitale di 10mila € al 4% annuo è sbalorditivo dopo 10 o 20 o più anni.