Una volta inviata una raccomandata semplice, ossia senza ricevuta di ritorno, può sorgere il dubbio sul se si possa provare la sua ricezione da parte del destinatario. L’argomento è di una certa importanza in quanto rientra tra i fatti di rilevanza probatoria che condizionano la difesa processuale. Di conseguenza, alla domanda: “come dimostrare che una raccomandata semplice è stata recapitata”, occorre dare una risposta puntuale. Anzitutto, a tal uopo, fanno fede i risultati del sito Internet del gestore del sito postale, nella sezione “Dove Quando”? Sul punto, dopo diversi dubbi, è intervenuta, recentemente, la Cassazione.
Posizione
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In ordine al quesito sul come dimostrare che una raccomandata semplice è stata recapitata, la Suprema Corte ha sciolto i dubbi. Con sentenza n. 17810 del 26.08.20, ha finalmente dato una risposta chiara alla domanda. In particolare, essa ha reputato che la prova della consegna di una raccomandata semplice sia rinvenibile sul web. In altri termini, attraverso il sito Internet, si può monitorare l’invio di un documento, quindi le risultanze che arrivano dal portale hanno anche valore di prova. Trattasi, però di prova indiziaria, specifica la Cassazione.
Il caso trattato dalla Corte di Cassazione
Il caso specifico sul quale si è pronunciata la Corte ha riguardato il ricorso di una donna. La stessa sosteneva di non essere stata informata della disdetta del contratto di comodato da parte del proprietario dell’immobile. Quest’ultimo, le aveva inviato l’intimazione al rilascio, a mezzo raccomandata semplice. Per la precisione, le avrebbe inviato due raccomandate semplici, senza avviso di ricevimento, a due suoi diversi indirizzi postali. Al riguardo, quindi, è sorta la polemica circa il valore probatorio di siffatte raccomandate. Si discuteva, cioè, della prova della consegna che, per i giudici della Cassazione, può essere rintracciata, come detto, nel portale del gestore del servizio. Il mittente ha, infatti, allegato alla documentazione del giudizio il tracciamento risultante dal sito, che confermava la ricezione delle raccomandate.
Un dato che, secondo quanto specificato dalla Suprema Corte, rappresenta certamente un ulteriore elemento di prova indiziaria sull’esito della spedizione della raccomandata. Detto elemento rafforzerebbe la presunzione relativa alla consegna dell’atto regolarmente spedito al destinatario e alla sua conoscenza da parte del medesimo. Grazie a questa documentazione di tracciamento come indicata, quindi, la raccomandata semplice può presumersi consegnata. Ne deriva, pertanto, che chi vuole dimostrare il contrario, ha l’onere probatorio di provare la mancata ricezione della stessa.