Se vogliamo avviare la coltivazione di un melograno è questo il momento giusto. È una pianta molto apprezzata per il suo valore ornamentale e per i frutti dal sapore inconfondibile, dolce ma con un retrogusto leggermente aspro. Ultimamente si è tornati ad apprezzarlo usandolo in molte preparazioni culinarie e perfino per farne un vino. Con la varietà Wonderful, una delle più diffuse sul nostro territorio, si è ottenuto un vinello rosato dal gusto leggermente amarognolo da sorseggiare a fine pasto. Averlo in casa non è difficile anche per chi non ha il pollice verde. Se non sappiamo come coltivare un melograno in giardino o sul terrazzo, basterà seguire poche e semplici indicazioni.
Riproduzione e messa a dimora
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Il modo più semplice per avere un melograno in giardino è riprodurlo per talea. In autunno bisogna scegliere dei rami di circa due anni d’età e impiantarli in un terriccio addizionato con torba e sabbia. Irrighiamoli con regolarità e a primavera inoltrata saranno pronti per la messa a dimora.
Il melograno teme il freddo e cresce bene dove le temperature sono alte e il clima mite. A zero gradi smette di fruttificare e non sopporta temperature inferiori a -10. In questo caso meglio proteggerlo in inverno con teli da giardinaggio o mettendolo in un posto riparato se coltivato in vaso. In estate invece sarà necessario annaffiarlo ogni 10 giorni circa, ma assicurarsi che ci sia un buon drenaggio per evitare ristagni idrici che la pianta non ama.
Come coltivare un melograno in giardino o sul terrazzo, come potarlo e concimarlo
Ricordiamoci di potarlo subito dopo la raccolta dei frutti, in autunno inoltrato. Bisogna eliminare i rami basali e tutti quei rametti troppo fitti che impedirebbero ai frutti di svilupparsi. Nel melograno i rami che fruttificano maggiormente sono quelli laterali. Durante l’estate teniamo d’occhio i rami centrali e interveniamo ancora con la potatura se sono numerosi, per permettere una migliore crescita dei frutti.
Per la concimazione possiamo usare fertilizzante naturale che è anche a costo zero. Se diventa difficile procurarselo si può optare per concimi appositi da somministrare ogni due mesi.
Il melograno resiste bene anche in vaso e ha bisogno delle stesse cure riservate alla pianta in piena terra. Chi ha un terrazzo poco spazioso di solito si orienta verso il melograno nano che però non fruttifica e ha solo valore ornamentale. Ci accontenteremo dei suoi bellissimi fiori tra l’arancio e il rosso.
Come si mangia il melograno e cosa contiene
In autunno i frutti sono maturi. Prendono un bel colore tra il rosso e il giallo e la buccia mostra delle piccole crepe. Sbucciare il melograno non è difficile, basta incidere la buccia e poi, facendo una leggera pressione, staccare con le mani parti più o meno grandi del frutto. Gli arilli, i chicchi, sono separati da una membrana che si asporta facilmente e il gioco è fatto. Si possono consumare al naturale oppure in aggiunta alle insalate o alle carni o per preparare risotti dal sapore particolarissimo.
I nutrizionisti ne raccomandano il consumo perché è un frutto ricco di sostanze antiossidanti, di vitamine e minerali, in particolare potassio. Contiene anche un’elevata quantità di fitoestrogeni, che aiuterebbero a combattere gli effetti della menopausa, e di fibre per il controllo dei livelli di colesterolo. È anche un valido alleato di bellezza. Infatti, la presenza dell’acido ellagico contrasterebbe l’invecchiamento della pelle preservandone la freschezza.
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