Curare le orchidee in casa può essere leggermente più complicato, ma non impossibile. Molto spesso, sono l’omaggio floreale perfetto per un’occasione importante. Non è raro, infatti, ricevere un’orchidea in dono, anche se non si dispone di spazi esterni considerevoli. Ed è veramente un dono stupendo, perché il suo design si sposa meravigliosamente con gli stili d’arredo più lineari, minimali e attuali.
Vale la pena, dunque, scoprire come coltivare l’orchidea in casa e imparare qualche trucchetto che permetterebbe di mantenere la pianta sana e prodiga di splendide fioriture.
È importante, anzitutto, sapere dove tenerla in base all’esposizione, come procedere con le annaffiature e la concimazione. Un fattore importante di cui tener conto, come prima cosa, è evitare assolutamente gli sbalzi di temperatura. Meglio, dunque, non posizionare la propria orchidea in prossimità di condizionatori o termosifoni, ne soffrirebbe.
Come coltivare l’orchidea in casa e capire se ha bisogno di acqua
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Le orchidee sono piante epifite, ovvero non hanno un apparato radicale adatto a penetrare il terreno, ma le usano solamente per sostenersi. In natura, nei Paesi tropicali in cui nascono autoctone, queste radici aeree si aggrappano sui rami degli alberi. Solo una minima parte di esse può nascere nelle zone temperate fredde.
Come coltivare le orchidee in casa?
Le orchidee hanno bisogno di una buona esposizione luminosa, ma mai diretta. Il concetto sarebbe quello di simulare la penombra tipica del sottobosco sub tropicale. Inoltre, l’ambiente originario dell’orchidea è caratterizzato da un alto tasso di umidità. Infatti, le stanze migliori della casa sono quelle in cui c’è più condensa, come la cucina o il bagno. Accanto a una finestra, dove potrebbero godere di alcune ore di luce, starebbero benissimo.
Come e quando innaffiare le orchidee?
Per quanto riguarda le annaffiature, dovrebbero essere copiose e costanti. L’orchidea, infatti, è una pianta molto adatta all’idrocoltura. L’ideale sarebbe annaffiarle ogni 4 giorni, possibilmente riempiendo di acqua la base di un sottovaso e mai in maniera diretta.
Va bene anche l’annaffiatura a immersione, che andrebbe fatta per 30 o 40 minuti, in una vasca o in un catino, per poi lasciar sgocciolare le radici. Le foglie, invece, andrebbero nebulizzate con uno spruzzino ogni giorno. In inverno, sarebbe opportuno scaldare leggermente l’acqua delle annaffiature, a 25 o 30 gradi, onde evitare di somministrare alla pianta uno shock termico.
Come capire se ha bisogno di acqua?
Esiste un trucco molto semplice, quasi elementare, per capire se l’orchidea necessita di acqua. Basta sprofondare, con molta attenzione, un dito nel substrato inerte in cui affondano le radici della pianta. Se il substrato e le radici si presentano aride e secche, è giunta l’ora di somministrare l’oro un po’ d’acqua. Il consiglio, come sempre, è di prestare attenzione alle foglie dell’orchidea. Infatti, se si presentano screpolate, questo è un indice di disidratazione.
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