Esiste un modo innovativo, sostenibile ed economico per fare impresa, con un vantaggio ulteriore. L’abbattimento dei rischi correlati alle classiche coltivazioni al suolo. Due anni fa qualcuno si è chiesto come mai la maggior parte dell’importazione di pomodori provenisse dall’Olanda.
Domanda legittima, per chi ha già un minimo di dimestichezza con la coltivazione, anche casalinga, di ortaggi. Com’è possibile che il clima delle nostre regioni meridionali, ideale per questo tipo di produzione, fosse stato surclassato dai freddi Paesi del Nord?
La risposta sta tutta nell’innovazione tecnologica: non parliamo di intelligenza artificiale o eccessivamente complessa, ma di intelligenza naturale impiegata, letteralmente, per produrre buoni frutti.
Coltivare fragole, pomodori e frutta ad alto reddito
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La coltivazione in serra idroponica è già una realtà esportata sul territorio italiano.
Tra i vari esempi virtuosi, possiamo annoverare un enorme impianto in Maremma. Nel Veneto, invece, è salita agli onori delle cronache un’azienda specializzata nella coltivazione di frutta ad alto reddito.
Fragole, lamponi e frutti rossi, sono largamente richiesti non solo dalla filiera alimentare ma anche dall’industria farmaceutica.
Il vantaggio che salta all’occhio immediatamente anche ai profani è la possibilità del riciclo dell’acqua e dell’ottimizzazione dello spazio. I vegetali vengono coltivati in vasi riempiti non di terra, ma di un substrato inerte. Inoltre, possono essere posizionati anche in colonne verticali, in modo da ottimizzare al massimo gli spazi.
Abbattimento dei rischi
Il substrato inerte consiste in una sostanza nella quale l’apparato radicale delle piante seminate andrà a svilupparsi ed è specifico di ogni coltura. Si spazia dalla lana di roccia all’argilla espansa.
Si rende dunque necessario un sistema di irrigazione costante, somministrato a gocce. La soluzione è composta da acqua, pompata in modo circolare a basse dosi, arricchita di nutrienti ed elettroliti.
All’interno di questi ambienti chiusi e protetti non ci sono i parassiti responsabili del deperimento delle piante messe a dimora nel suolo.
Ciò significa abbattere i rischi dell’agricoltura tradizionale ed evitare l’uso di pesticidi.
Come coltivare fragole e pomodori in un modo innovativo, sostenibile ed economico che permette di sfruttare gli spazi verticali
Al riciclo costante dell’acqua che viene somministrata goccia per goccia mediante delle canule inserite nei vasi. A questo si aggiunge la possibilità di riscaldare la serra con pannelli solari o piccoli forni che si avvalgono di materiale combustibile di recupero, come ad esempio il truciolato.
Per tentare un primo esperimento, il costo del kit base per assemblare una piccola serra idroponica casalinga e per coltivare fragole e pomodori in modo innovativo è davvero risibile.
Per i temerari che vogliono invece cimentarsi con un’impresa vera e propria, magari destinata alla grande distribuzione, bisogna tener conto dei costi relativi a un appezzamento di terra.
In molte zone d’Italia i costi relativi a un terreno non fabbricabile sono piuttosto contenuti e non è necessario accaparrarsi vasti appezzamenti: la serra idroponica utilizza perfettamente lo spazio verticale.
Il costo della struttura non definito in anticipo a seconda delle esigenze. Gli impianti concepiti per l’idroponica siano assolutamente economici. Tuttavia, bisogna fare i conti con una serie di specifiche, che vanno dalla copertura anti-grandine, ai pannelli solari, alla presenza di frigoriferi nel caso ci si volesse cimentare anche con la conservazione e il confezionamento.
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