Conviene tutelarsi dall’eventuale truffa che si annida in un assegno scoperto e capire come e si può fare una segnalazione o una denuncia. Se l’emissione di un assegno senza provvista non costituisce reato come può difendersi chi versa un assegno e si accorge che è scoperto? In presenza di un assegno a vuoto, la banca corrisponde comunque l’importo segnato sul titolo a chi tenta di riscuoterlo?
Il correntista che emette a nostro favore un assegno potrebbe non rientrare nella sfera dei nostri conoscenti. Tale circostanza può legittimamente far insorgere perplessità sulla legittimità del titolo di credito di cui siamo entrati in possesso. Si potrebbero nutrire dubbi in merito alla validità dell’assegno bancario ricevuto e magari temere che sia stato sottratto a qualcuno con manovre illecite. In tal caso si può giocare d’anticipo e, nello specifico, come capire se un assegno è scoperto?
L’emissione di assegni tanto bancari quanto postali potrebbe ricondurre a soggetti protestati che magari figurano nel CAI. Esiste difatti un registro informatizzato in cui vengono archiviati tutti gli assegni bancari e postali, meglio noto come Centrale di allarme interbancaria. Da essa si possono attingere informazioni utili per tracciare la veridicità dei titoli di credito e per tutelare la circolazione degli stessi da usi illeciti.
Come capire se un assegno è scoperto
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Non si corre alcun rischio in presenza di assegno circolare perché questo rappresenta un titolo di credito emesso direttamente dalla banca. Ciò conferisce assoluta validità all’assegno che viene consegnato dall’istituto bancario al richiedente previo accertamento della presenza di liquidità sul conto corrente.
Chi riceve un assegno tradizionale non può invece ritenersi del tutta al sicuro da truffa. Ciò perché qualunque intestatario di un conto corrente dispone di un blocchetto di assegni e può emetterli. Potrebbe darsi tuttavia la circostanza secondo cui a compilare un assegno sia un correntista che non dispone di liquidità sul deposito bancario. In tal caso, il titolo di credito risulterà a vuoto o senza provvista e chi lo possiede non potrà riscuotere l’importo segnato dall’emittente.
L’unica strategia di difesa consiste nella consultazione dell’archivio della Centrale d’allarme Interbancaria. La Banca d’Italia ha predisposto con la legge 205/99 questo strumento di controllo tramite cui monitorare eventuali assegni smarriti, rubati o non autorizzati. Ciò non implica tuttavia la possibilità di verificare se l’assegno ricevuto sia coperto o scoperto. Dal sito del CAI si può risalire solo alla regolarità dell’assegno e capire se rientra fra quelli persi, sottratti indebitamente o bloccato.