Con l’arrivo di ottobre è iniziato il periodo delle castagne.
L’autunno, infatti, è la loro stagione per eccellenza e potremo farne scorpacciate fino a metà dicembre.
Per definire il loro identikit iniziamo dicendo che le castagne rientrerebbero nella categoria della frutta a guscio. In particolare, sarebbero protette da un primo guscio ricoperto di spine e poi da una buccia marrone che contiene la vera bontà.
Il loro sapore è delicato ma inconfondibile, la consistenza è pastosa e carnosa e rispetto ad altre tipologie di frutta a guscio avrebbero un ridotto contenuto di lipidi. Molte, invece, sarebbero le fibre che le eleggerebbero come uno dei cibi a basso indice glicemico.
Spostandoci in cucina, le castagne portano l’autunno in tavola e si rendono protagoniste di innumerevoli ricette. Per esempio, sono ideali per preparare dei dolcetti simili ai cioccolatini oppure si possono aggiungere alle zuppe di legumi, o possono diventare l’ingrediente segreto degli arrosti di carne.
In alternativa, le castagne si possono mangiare a solo, semplicemente bollite o in versione “caldarroste”. Tuttavia, prima di arrivare al momento del “cotto e mangiato” potrebbe essere utile scoprire come riconoscere quelle buone ed evitare quelle “matte”.
Come capire se le castagne sono buone e scartare quelle vecchie o marce
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Sia nel caso in cui andassimo a raccoglierle nel bosco, sia nel caso in cui le acquistassimo al supermercato, potremmo utilizzare gli stessi trucchetti per riconoscere le castagne buone da mangiare.
La nostra valutazione dovrebbe riguardare i frutti già privati del guscio più esterno e cioè quello ricoperto di spine. Inoltre, dovrebbe coinvolgere due sensi, la vista e il tatto.
Innanzitutto, dovremmo osservare le castagne e dovremmo selezionare solamente quelle che ci appaiono dotate di una buccia lucente. L’opacità, al contrario, sarebbe sinonimo di castagne ormai vecchie e dal tipico sapore stantio. Poi, dovremmo selezionare anche quelle che alla vista hanno un colore uniforme, generalmente marrone scuro-mogano.
Passando al tatto, le castagne buone sarebbero quelle con una buccia uniforme, senza solchi o buchi che potrebbero indicarci la presenza di vermi. Inoltre, dovrebbero essere sode e compatte. In sostanza, toccandole con i polpastrelli non dovremmo notare alcuna “bolla d’aria” o segno di scollamento tra la buccia e la polpa.
Il trucchetto dell’acqua
Infine, il quinto ed ultimo trucchetto consisterebbe nel mettere in ammollo tutte le castagne che hanno superato la prima selezione dell’olfatto e del tatto.
Tutto ciò che dovremmo fare sarebbe riempire una ciotola capiente con dell’acqua e versare al suo interno le castagne. Quelle che saliranno a galla sarebbero quello da scartare perché marce.
Come riconoscere le castagne matte o pazze
Quindi, ecco come capire se le castagne sono buone da mangiare per preparare le nostre “ricette scaldacuore” autunnali.
Per completare, nel caso in cui andassimo a raccoglierle di persona, potrebbe essere utile capire anche come distinguere quelle commestibili da quelle “matte”. Queste sarebbero le castagne comunemente definite “velenose” e, quindi, non commestibili per l’uomo.
Innanzitutto, nascerebbero dall’Ippocastano e non dall’albero appartenente al genere Castanea. Poi, avrebbero un guscio esterno di colore verde, ricoperto da poche e corte spine. Infine, la buccia sarebbe più rossiccia, la forma più schiacciata e la dimensione molto più piccola.
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